Jannotti Pecci: «L’ora delle terme 4.0 così si evolve l’offerta»

by Andrea Lovelock | 19 Giugno 2019 7:00

Una delle declinazioni più innovative del benessere è il termalismo 4.0, inteso come evoluzione dei soggiorni curativi: infatti oggi è riduttivo parlare di terme come luoghi semplicemente terapeutici. Lo spiega il presidente di Federterme Confindustria Costanzo Jannotti Pecci: «Notiamo un interesse crescente per le terme; la clientela è attratta da un’offerta diversificata di cure, prevenzione, riabilitazione e trattamenti di benessere termale che si avvale del controllo medico specialistico durante il soggiorno alle terme. Lo stesso interesse per l’offerta di turismo della salute fa riferimento agli avanzamenti in materia di ricerca scientifica termale della nostra Fondazione Forst».

Ad oggi cosa richiede di più la clientela in termini di servizi termali? 
«C’è grande interesse a conoscere meglio le valenze specifiche delle acque termali e la loro efficacia terapeutica e preventiva. In buona sostanza cresce la forza della reputazione dei trattamenti benessere».

Come viene presidiato, anche online, il variegato mercato dei soggiorni benessere in Italia? Come si catturano i potenziali ospiti?
«Praticamente tutte le aziende termali che sono dotate di strutture alberghiere sono presenti sul web. L’approccio a queste nuove tecnologie è cominciato timidamente e ha richiesto continui aggiornamenti per rispondere alle esigenze della clientela che vuol conoscere agevolmente, con uno sguardo, tutto il bouquet dei servizi/trattamenti offerti dalla struttura termale ma anche tutte le attrattive del territorio circostante, utili a completare l’esperienza di cura e di turismo e a determinare in alcuni casi anche le condizioni per la fidelizzazione del cliente. In ogni caso l’ascolto – e la soddisfazione – delle esigenze del singolo cliente sono la carta vincente nel contatto con il pubblico».

Esiste un progetto di filiera di benessere che inglobi centri termali, tour operator, agenzie specializzate?
«Stiamo lavorando a un progetto di rete nazionale che riguarda soprattutto le terme, ma anche alcuni tour operator; a questi fini Federterme ha promosso e sta realizzando un Contratto nazionale di sviluppo per una rete d’imprese che ha l’obiettivo di condividere buone pratiche e servizi innovativi, utili alla crescita anche economico sociale dei territori».

Quali sono le aree del Paese dove il prodotto termale raccoglie maggiori risultati in termini di vendite?
«Direi che la Toscana, l’Emilia Romagna e la Campania sono le Regioni più sensibili a promuovere e cogliere le opportunità del prodotto termale, ma anche il Veneto sta cercando di rilanciarsi con offerte attrattive. C’è da dire che molte strutture in quest’area necessitano di essere rinfrescate. Le esperienze vincenti delle imprese di quei territori sono utili a determinare effetti imitativi preziosi anche su altre aree; ce ne stiamo rendendo conto nel roadshow che Federterme sta realizzando in tutte le regioni in occasione del Centenario di fondazione dell’Associazione nata nel 1919. Gli incontri che abbiamo realizzato a Tolentino (Marche), Lacco Ameno (Campania) e ora nel Lazio, in Puglia e in Basilicata ci stanno confermando una voglia di fare bene insieme che consideriamo anche un riconoscimento alla nostra attività. Gli incontri ci consentono di verificare lo stato dell’arte del sistema termale, dialogando direttamente con le imprese e le istituzioni del territorio, e di condividere progetti di sviluppo».

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