Jannotti Pecci: «L’anno dei Ponti farà bene alle terme»

19 Aprile 11:58 2017 Stampa questo articolo

Se nel mondo il valore economico del comparto terme-benessere è stato stimato in oltre 400 miliardi di euro, in Italia il settore vanta un giro d’affari di 2,2 miliardi di euro. Risultati che lasciano ben sperare in un’ulteriore crescita dell’offerta anche nel nostro Paese. Lo abbiamo chiesto al presidente di Federterme, Costanzo Jannotti Pecci (nella foto).

Come si declina oggi l’offerta termale?
«Il segreto è ascoltare i clienti e far viver loro un’esperienza in ambiente termale con risposte concrete alla domanda di benessere, principalmente fatta di cure e di trattamenti di riabilitazione, ma anche di voglia di recuperare corretti stili di vita e della crescente attenzione alla prevenzione. Accanto a questo, troviamo poi la ricerca di relax e serenità, in ambienti naturali lontani da ritmi accelerati e incalzanti. Inoltre il pubblico – di tutte le età – viene alle terme perché sa di trovare professionalità e qualità in tutte le prestazioni: da quelle terapeutiche a quelle del benessere e anche quelle di estetica del benessere termale».

Quali sono le novità dell’offerta termale combinata ad altri plus del territorio?
«Le terme vengono scelte tenendo conto in primo luogo le specificità terapeutiche delle acque minerali ma un ruolo importante nella scelta è anche giocato dalle attrattive di ciascun stabilimento termale e del territorio circostante. Il sistema termale italiano è caratterizzato nel suo complesso da due flussi d’impegno e di rinnovamento permanente: da una parte la ricerca scientifica e la medicina termale, dall’altra gli investimenti per rendere più gradevoli gli ambienti termali per vincere le sfide che ci pongono ogni giorno dinanzi gli agguerriti competitor, in particolare dell’Est europeo. Per sua natura, l’esperienza termale è slow, calibrata sulla persona, e lascia molto spazio a esperienze diverse di scoperta del territorio: dal golf al cavallo, alla bicicletta, al trekking, a escursioni artistico-culturali o anche semplicemente per un picnic o una vera e propria degustazione delle eccellenze del territorio, presenti con le loro specificità e tipicità in tutte le regioni italiane, comuni e borghi. La creazione di consorzi a livello locale, per la promozione congiunta e integrata delle terme favorisce la realizzazione di un’offerta sempre più vicina alla domanda di benessere termale a 360 gradi».

Dati alla mano, qual è lo stato di salute del termalismo italiano?
«Dopo un consuntivo 2015 statico, abbiamo avvertito a fine 2016 moderati segnali positivi al termine della stagione termale; stiamo lavorando all’apertura della stagione 2017 (partita il 1° aprile). Ci aspettiamo un incremento del turismo che si potrà avvalere anche di diversi weekend lunghi nel corso dell’anno. Aggiungo che le numerose adesioni già registrate a “Terme aperte 2017 per accogliere” indicano una crescente empatia tra terme e persone».

Ci sono iniziative di visibilità che caratterizzano questa stagione?
«A fine novembre scorso le Terme Santa Lucia di Tolentino (MC), hanno attivato un servizio gratuito di raccolta di pazienti delle aree dell’Umbria, Lazio e Marche, colpite dal terremoto, per garantire loro la continuità delle terapie nonostante il momento di emergenza. Mentre a Bologna l’operazione Terme Aperte 2017 porterà in Piazza Maggiore gli specialisti del respiro delle Terme del Mare Termale Bolognese per illustrare ai cittadini i benefici dei trattamenti. Possiamo ben dire che le terme si avvicinano ai cittadini e i cittadini si avvicinano alle terme».

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Andrea Lovelock
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