Ixpira, Luongo: «Una piattaforma B2C per sfidare le Ota»

13 Maggio 07:00 2020 Stampa questo articolo

Una nuova piattaforma B2C per il mercato italiano. Guy Luongo, ceo di Ixpira – nonostante i dubbi e le incognite che pesano sull’estate – indossa i panni di un moderno Robin Hood ed entra già in piena Fase 3 del post coronavirus annunciando due novità che mirano a «rubare ancora più clientela alle grandi Ota internazionali e ridistribuire valore su tutto il comparto distributivo».

Perché anche se l’Italia rimane al centro anche della programmazione della potale di prenotazione online, Luongo sente l’obbligo di rinnovarsi mettendo in guardia  il settore dai cambiamenti epocali in atto. «La piattaforma B2C che lanceremo sarà uno strumento innovativo che risponde anche alle nuove esigenze. La crisi da coronavirus, infatti, impone di essere creativi e agire con decisione. Non abbiamo intenzione di fare i pirati, ma dobbiamo fare i conti con molti clienti che nelle agenzie forse non vorranno andarci, per questione di sicurezza. Così le prenotazioni su internet aumenteranno ancora».

Ma l’obiettivo di Ixpira, in questo caso, è proprio rosicchiare quote di mercato a Booking ed Expedia per dare valore anche alle agenzie. «La piattaforma permetterà di ritirare i documenti in agenzia, oppure di finalizzare l’acquisto in adv; riconoscendo così importanti commissioni agli agenti», sottolinea il ceo.

Il secondo progetto è quello di una «grande campagna di policy sulla garanzie e la qualità del prodotto italiano venduto da operatori italiani. Basta con i mega wholesaler e i colossi del web che drenano profitti e impoveriscono il settore con contratti al ribasso e mega fee. Abbiamo visto in epoca di quarantena qual è stato il comportamento di certe Ota».

Per l’estate 2020, intanto, sono già pronti i nuovi prodotti in piattaforma. «Stiamo ultimando il caricamento dei nuovi pacchetti Italia, che saranno molto differenziati: ci saranno circuiti e itinerari, anche  di una sola settimana, con temi e modelli diversi. Proporremo vacanze culturali – dal barocco ai winelovers, per esempio – anche perché se mare e montagna gonfiano i prezzi in maniera esagerata potremmo offrire delle alternative, penso anche alle città d’arte», concude Luongo.

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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