Iva, mutui e credito: le misure del decreto economico

11 Marzo 09:16 2020 Stampa questo articolo

«Buongiorno a tutti, come sapete siamo in pieno Consiglio dei ministri e abbiamo appena deliberato lo stanziamento di una somma straordinaria: 25 miliardi di euro, consapevoli delle difficoltà che il Paese sta affrontando per questa emergenza». Apre così la conferenza stampa di mercoledì 11 marzo il premier Giuseppe Conte, che comunica come i 25 miliardi «siano di disponibilità finanziaria, da non usare subito, ma sicuramente da poter utilizzare per fra fronte a tutti gli ostacoli del momento».

Riavvolgendo un po’ il nastro, l’Italia aveva, in un primo momento, fatto richiesta di innalzare il deficit di 6,3 miliardi (su interventi complessivi per 7,5 miliardi). Con le nuove cifre messe sul piatto, quindi, si può parlare di una vera e propria manovra aggiuntiva, in cui rientrano anche le misure per le imprese di viaggio, fortemente richieste dalle associazioni di categoria e con il decreto economico che dovrebbe arrivare a seguito del Consiglio dei ministri che «ragionevolmente si svolgerà venerdì 13 con le misure economiche di più immediato impatto», spiega Conte.

Nel dettaglio, infatti, le sigle avrebbero richiesto cose come la sospensione dei pagamenti dei mutui, dei leasing, dei versamenti tributari, dei contributi previdenziali e i versamenti Inps, con una scadenza che sia fino al 30 aprile, ma che contempli almeno tre mesi.

E ancora una vera e propria moratoria con uno slittamento delle rate non pagate che non si devono accumulare alla prima scadenza, e quindi con un allungamento del mutuo stesso. Poi, l’accesso al credito, con un fondo centrale di garanzia che possa garantire alle piccole imprese di avere liquidità immediata, con finanziamenti a tasso zero o comunque con tasso minimo.

A seguire, l’esonero del pagamento Iva su diritti d’agenzia, dei rimborsi che è al 22%, almeno fino al 31 dicembre 2020, e la deducibilità al 19% sul costo della vacanza acquistata da effettuare nei prossimi mesi. Infine, ma non certo marginale, la richiesta per tutto il settore della cassa integrazione in deroga, in particolare per le micro e piccole imprese sotto i sei dipendenti, non per un mese ma per almeno tre mesi.

«In questi giorni – ha dichiarato Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi – noi tutti delle associazioni di categoria, in primis con Astoi, Fto e Aidit, stiamo facendo un lavoro enorme, assistendo i nostri clienti a gestire h24 persone che dovevano rientrare, partire. Oggi più che mai la funzione del sistema distributivo è fin troppo evidente e ha espresso il massimo valore della sua attività, insieme al tour operating. In altre parole nelle nostre agenzie di viaggi i consumer hanno trovato ascolto e assistenza e non linee occupate dei vettori o voci mute delle piattaforme online».

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Andrea Lovelock
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