#ItaliaLive, le richieste del mondo degli eventi al governo

28 Aprile 07:00 2020 Stampa questo articolo

“Primi a fermarsi, ultimi a ripartire”. Il settore degli eventi e della live industry si riunisce sotto l’hashtag #ItaliaLive, – con agenzie, associazioni e imprese – e dà vita a un’iniziativa congiunta per portare all’opinione pubblica e alle istituzioni un grido di allarme sulla crisi.

Le principali associazioni dell’event industry (Admei, Aiic Italia, Alleanza delle Cooperative Italiane, Anbc, Club degli Eventi e della Live Communication, Convention Bureau Italia, Federcongressi&eventi, Icca, Mpi Italia Chapter, Site Italy) si sono unite per la prima volta. Un’industria invisibile che genera 65,5 miliardi di euro, con un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi di euro/anno e che sta perdendo oltre il 50% di fatturato, mettendo a rischio 570mila posti di lavoro. Inoltre, senza eventi, concerti, convention, congressi, fiere, il Paese perde visibilità nel mondo.

Italialive chiede misure concrete e immediate a supporto del comparto, per ripartire e costruire insieme la Fase 2: per questo ha stilato un manifesto e inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e al ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo Dario Franceschini.

Ecco nel dettaglio cosa chiede l’unione dei rappresentanti della Live Industry:

  • RISORSE UMANE. Estensione degli ammortizzatori sociali previsti per l’emergenza Covid-19 fino al 31/12/2020; estensione ai lavoratori stagionali, intermittenti e di surroga di ammortizzatori sociali sulla base delle ore lavorate nel 2019; bonus di 1.000 euro/mese per i lavoratori autonomi, parasubordinati, occasionali e partita Iva fino al 31/12/2020
  • CREDITO D’IMPOSTA. Pari al totale dei costi delle risorse umane per i mesi di inattività del 2020; pari al 30% dei costi delle risorse umane per il 2021; pari al 60%, degli affitti commerciali per il periodo marzo/dicembre 2020, cedibile ai proprietari d’immobili; pari al 50% dei costi sostenuti per prevenire il rischio biologico Covid-19 negli eventi organizzati nel periodo ottobre-dicembre 2020 e nel 2021
  • FISCALITÀ E SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO AZIENDALE. Detassazione degli utili imponibili relativi all’anno 2019 oppure introduzione di un meccanismo eccezionale di riporto all’indietro (loss carry-back) della perdita fiscale 2020 da utilizzare in compensazione con gli utili 2019 dichiarati e tassati; sospensione dell’acconto Ires e Irap dovuto per il 2020, indipendentemente dalla modalità di calcolo (storico o previsionale); introduzione di un meccanismo di ammortamento straordinario delle perdite relative all’anno 2020
  • LIQUIDITÀ. Accesso automatico senza alcuna istruttoria e immediato a finanziamenti fino ad un importo di 1 milione di euro a tasso 0% a 15 anni garantiti al 100% da Sace S.p.A. o dal Fondo Centrale di Garanzia Pmi, con preammortamento di 24 mesi
  • SOSTEGNO ALLA DOMANDA. Riconoscimento dei crediti d’imposta per un biennio alle aziende che investono in eventi business & consumer sul territorio nazionale; in materia di Iva, applicabilità dell’Art 7-ter del dpr 633/72 a tutti gli eventi organizzati in Italia commissionati da soggetti passivi Iva esteri.

Italialive ricorda che ogni anno in Italia vengono organizzati più un 1 milione di piccoli e grandi eventi, che occupano il 40% delle stanze degli alberghi, garantendone la sopravvivenza. E che il nostro Paese è la sesta nazione al mondo per impatto economico generato dal settore dei business event.

La stima, in base ai dati AstraRicerche, è che la perdita economica per questo settore, solo nel primo mese abbia superato i due miliardi di euro; che oltre il 30% degli eventi in programma nel 2020 sia stato cancellato e che la partenza non si possa prevedere se non prima di ottobre 2020 nel migliore dei casi.

Gli eventi sono gli strumenti attraverso i quali il Made in Italy comunica al mondo, le leve attraverso cui le aziende parlano ai mercati internazionali. È l’industria nella quale si compiono occasioni di formazione professionale e divulgativa. Da sempre partner della filiera sportiva e del mondo dell’entertainment, della cultura e del settore fieristico.

«È stato giusto fermarsi. Non a caso tutto il comparto dell’Events& Live Industry non solo segue alla lettera le indicazioni delle autorità, ma è stato tra i primi a comprendere la gravità della situazione, proprio perché abituato a confrontarsi con i mercati internazionali, e a utilizzare la tecnologia per superare i limiti della quarantenacommenta Salvatore Sagone, portavoce dei rapporti con i media di #Italialive e presidente del Club degli Eventi e della Live Communication – Abbiamo colto al volo la sfida, attivando in tempi record eventi virtuali e in streaming, rispettando le regole. Occorre tuttavia lavorare insieme per riuscire a tornare nelle piazze così come nelle location e negli spazi fieristici. Questa filiera oggi è profondamente colpita. Non solo le agenzie e le imprese vedono vanificati mesi di preparazione per i lavori annullati, ma si prevedono mesi di sacrificio per tutti gli operatori».

Come sottolinea anche la portavoce dei rapporti istituzionali di #Italialive e presidente di Federcongressi&eventi Alessandra Albarelli, «in questa fase di progettazione di ripresa delle attività del Paese è fondamentale che le istituzioni si attivino per definire date certe di riavvio delle attività congressuali, fieristiche e degli eventi aggregativi. La pianificazione anticipata è un elemento chiave per lo svolgimento dell’attività di organizzazione degli. Altrettanto decisiva è la condivisione con le imprese e i professionisti del settore delle regole previste per le Fasi 2 e 3 affinché i protocolli igienico-sanitari e comportamentali siano stesi con la collaborazione di chi conosce i processi. Un altro elemento cardine è che le istituzioni mettano in campo investimenti capaci di restituire competitività internazionale; per questo #ItaliaLive ha messo a disposizione di Ice ed Enit le proprie competenze di comunicazione e destination marketing e le proprie relazioni internazionali».

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