Italia-Cina 2020, le opportunità di business tra online e formazione

by Serena Martucci | 12 Novembre 2019 7:00

«Un’occasione che non possiamo perdere». È il parere unanime degli esperti riuniti a Roma in occasione dell’incontro “Turismo Italia-Cina: pronti a partire? Le nuove frontiere di un trend in crescita“, promosso da Unindustria e l’associazione Civita. In vista del 2020, proclamato Anno della cultura e del turismo tra i due Paesi, l’appuntamento nasce allo scopo di fare il punto sulle molteplici opportunità offerte per lo sviluppo del settore turistico, sia incoming che outgoing, purché si lavori con alti standard di qualità, attenzione ai servizi e alle nuove soluzioni tecnologiche.

«Di fatto il Belpaese è amato dai cinesi, una posizione di vantaggio rispetto agli altri Paesi che dovremmo mettere a frutto» spiega Gianni Letta, presidente dell’associazione Civita.

E in effetti a guardare i dati, forniti da Stefano Fiori, presidente della sezione industria del turismo e del tempo libero di Unindustria, solo nello scorso anno i turisti provenienti dal Paese del Dragone in Europa sono stati 6 milioni, un dato che nei prossimi anni, complice il boom economico, è destinato vertiginosamente a crescere.

«Ad oggi le città più visitate dai cinesi sono Londra, Parigi e New York – spiega Fiori – Alla quinta posizione troviamo Edimburgo, semplicemente perché l’ente del turismo scozzese ha promosso una massiccia campagna sui social locali. In Italia gli arrivi da Pechino e dalle altre città sono cresciuti oltre l’8%, grazie anche ai 15 centri italiani attivati in Cina per facilitare il visto e all’ottimo lavoro svolto da Aeroporti di Roma. Ma ci sono ampi margini di crescita. Il turista cinese, poi, prenota le sue vacanze online, facendosi consigliare da blog e altri social media, nel 35% dei casi preferisce viaggi individuali, usa lo smartphone per i pagamenti quotidiani e spende in media per ogni viaggio circa 2mila dollari».

Tra le attività proposte per incentivare i rapporti tra i due Paesi, Francesco Rutelli, coordinatore del Forum Culturale Italia Cina, consiglia dei gemellaggi strategici che possano favorire i flussi turistici, mentre il sottosegretario del ministero per i Beni e le Attività culturali, Lorenza Bonaccorsi, si dice contraria ai numeri chiusi per tutelare città come Venezia dall’overtourism ed esorta a puntare «sul brand Italia, attivando anche una riqualificazione dell’offerta del nostro turismo, partendo dalle strutture ricettive e la formazione professionale».

Di collaborazione tra enti ha parlato anche Giorgio Palmucci, presidente dell’Enit, che ha annunciato presto anche l’apertura di due nuove sedi a Shanghai e Guangzhou. «Con il governo e le regioni dobbiamo insieme sostenere l’Italia come destinazione turistica di eccellenza – ha aggiunto Palmucci –  Solo così è possibile tradurre delle possibilità in un reale business». L’appuntamento per tutti è il 21 gennaio 2020 quando si terrà il primo evento che darà il via ai festeggiamenti tra i due Paesi.

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