Ita, il brand Alitalia si avvicina

11 Ottobre 11:11 2021 Stampa questo articolo

Arrivano i primi soldi nella casse di Ita. E si scopre, nel frattempo, la livrea celebrativa con la scritta “Born in 2021”, che potrebbe essere presto sostituita dal logo Alitalia.

Nei giorni scorsi il ministero dell’Economia ha versato la prima tranche da 700 milioni di euro, con l’avvallo dell’Ue, nelle casse della newco per consentirle il decollo il 15 ottobre con il primo volo da Roma Fiumicino a Milano Linate operato con Airbus A319. Un debutto su cui pesa la minaccia di uno sciopero che i vertici Ita hanno già bocciato come «una pessima mossa».

Al momento, quindi, la società dispone di un capitale nominale di 720 milioni, avendo già avuto 20 milioni circa un anno fa, quando fu costituita dal governo Conte.

Stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, ci sarebbe anche il via libera per l’utilizzo del brand Alitalia, della livrea e delle divise del personale della ex compagnia di bandiera, a seguito di un accordo raggiunto in extremis tra Ita e i commissari.

Un’intesa che sarebbe valida almeno fino all’esito della gara per la vendita del marchio che – visto il deludente risultato del primo round – dovrebbe essere acquisito dalla stessa Ita a un prezzo più basso. O meglio, più «equo», a dirla con il presidente della newco, Alfredo Altavilla, che aveva aver bocciato come «irrealistica» la valutazione di 290 milioni di euro, fatta a inizio gara, per «una compagnia – queste le sue parole – che in 11 anni ha generato circa 3,5 miliardi di euro di perdite».

A margine del “Vip Airline Leadership Programme”, evento che ha preceduto il World Routes Milano 2021, è intervento sul tema anche l’amministratore delegato di Ita, Fabio Lazzerini. Il ceo ha ribadito il disaccordo sulla base d’asta e ha rimandato la comunicazione sul nome  ufficiale al 15 ottobre, data in cui la compagnia comunicherà ufficialmente tutta una serie di dettagli operativi.

«In questi giorni – afferma – inizieremo a comunicare con lo spot di annuncio della nuova compagnia, ma siamo costretti a partire con un video che non è ancora targato con un preciso brand, perché ancora non sappiamo come ci chiameremo. Risolveremo la questione nei prossimi giorni, il 15 scoprirete come ci chiameremo».

Comunque, calendario alla mano, visto che la gara andrà avanti per alcune settimane, è presumibile che Ita – se fosse confermato l’impiego temporaneo del marchio Alitalia – potrà utilizzare lo stesso almeno fino a novembre, se non addirittura per tutto dicembre, sfruttando così il periodo di picco della domanda aerea delle festività natalizie.

Quanto alle rotte intercontinentali, che partiranno proprio a novembre con la Roma-New York, il ceo ha ribadito che «ci saranno alleanze temporanee e che stiamo firmando anche accordi di codeshare. Poi c’è il discorso alleanza nel lungo periodo e ci stiamo ragionando».

Malpensa al momento avrà un volo giornaliero su New York, ma il focus della compagnia sarà senz’altro Linate, perché, ha specificato Lazzerini, «il dualismo degli hub ha distrutto la compagnia precedente. Noi – ha aggiunto – cerchiamo di fare bene le cose nell’hub di Fiumicino e di fare molto bene a Linate, perché è un aeroporto per noi altamente strategico. Abbiamo lottato con le unghie e con i denti per preservare il più possibile gli slot nella negoziazione con l’Europa. Linate ha bisogno di essere collegato il più possibile, abbiamo in programma collegamenti multifrequenza, pensati prevalentemente per la clientela business».

Fondamentali per la ripartenza i rapporti la distribuzione, di cui Lazzerini si è detto estremamente soddisfatto: «Anche in questi nove duri mesi abbiamo sempre tenuto aggiornato il mercato. E abbiamo sempre mantenuto aperto il dialogo con i più importanti player del settore per raccontare dove eravamo. Il business plan che è stato in parte costruito tenendo conto degli input del trade, che sono i più vicini al mercato, oltre ad essere la nostra forza commerciale. Infatti abbiamo già firmato decine di contratti con le principali agenzie, tour operator e dmc, sia in Italia che all’estero».

E le vendite aperte poche settimane fa come stanno andando? «A livello di prenotazioni – ha fatto sapere Lazzerini – in questo momento siamo a un livello decisamente più alto rispetto all’anno scorso, nonostante il network molto più piccolo. Vendite che ci arrivano prevalentemente dal trade».

Andrea Lovelock – Roberta Moncada

 

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