Isole Cook alla ribalta tra lusso, parchi marini e barbecue

by Adriana De Santis | 27 Gennaio 2020 13:38

Serata milanese di danze e show cooking all’insegna del Kia Orana delle Isole Cook, nella top 30 dei luoghi da visitare nel 2020, nonché numero uno in Oceania e Sud Pacifico, secondo il blog TravelLemming. Il riconoscimento annuale promuove le destinazioni emergenti nel mondo come soluzione all’overtourism.

E le Cook questo sono: un paradiso vergine di 15 isole a metà strada tra la Nuova Zelanda e le Hawaii, con programma di ecocertificazione Mana Tiaki, «che è solo un esempio del nostro impegno a lungo termine per rendere la Polinesia neozelandese una meta più sostenibile per la nostra gente e per i visitatori», ha spiegato Nick Costantini, direttore Southern Europe di Cook Islands Tourism Corporation.

«Per il mercato italiano, attestato sui 1.500 turisti l’anno, in crescita del 13% negli ultimi cinque anni, partirà ad aprile la campagna di comunicazione per trade e stampa Winter sun & the Cook – ha continuato il manager  – Con pacchetti studiati in collaborazione con t.o che prevedano almeno cinque isole da visitare nella stagione clou, da novembre a marzo, con tariffe per due settimane a partire da 3mila euro».

Un arcipelago di spiagge incontaminate, vette vulcaniche e foreste lussureggianti dai prezzi abbordabili, insomma. Facile da vendere e visitare perché Polinesia autentica, da vivere anche fuori dall’hotel, che sia di lusso (ma non esistono catene internazionali), come nelle ville a Mangaia, l’isola più antica del mondo, o di homestay e b&b all’altro gioiellino di Mauke Island.

Un’esperienza indimenticabile assicura Marae Moana ad esempio, il più grande parco marino protetto al mondo, quasi due chilometri quadrati di acque trasparenti e biodiversità di pesci tropicali, tartarughe e uccelli marini, coralli, balenottere, mante, specie di squali minacciate, e dove la pesca commerciale è proibita. Accoglie, poi, una delle spiagge da sogno dell’arcipelago, nell’incontaminata laguna di Aitutaki, da apprezzare anche in minicrociera giornaliera verso motu lontani come Honeymoon Island o One Foot Island, uno degli atolli più belli al mondo. Tra snorkeling e barbecue si naviga a bordo del tradizionale catamarano Vaka dei Maori, la razza polinesiana rappresentata nell’87% dei cookiani.

Per Costantini «alle Cook la vacanza non è tutta sulle palafitte. Con i jet si va a Puka Puka, a 1.200 km dalla capitale Rarotonga, 20 visitatori nel 2019, o per la Old Coral Route, tra isole Fiji, Samoa e Polinesia francese». In loco attendono giri in ebike alle piantagioni di caffé, in tuk tuk elettrici per esperienze educative d’arte polinesiana o in pulmino per tour gastronomici di casa in casa per gustare piatti tipici e buon vino. Ancora: sessioni di yoga al tramonto o all’alba, trekking tour naturalistici con glamping di lusso ecosostenibile e, la sera, il discobus Going Troppo fa il giro dei locali notturni di Rarotonga a tappe e alle 3 riporta in albergo.

Presenti alla serata, con l’attuale Miss Cook Islands e Mister Dancer of the Year, anche Air New Zealand, la principale compagnia aerea che vola verso le Isole Cook da Los Angeles, Sydney e Auckland. E Singapore Airlines che, con voli giornalieri da Milano Malpensa e 3 voli a settimana da Roma Fiumicino (4 nel periodo estivo) a bordo del nuovo A350, prosegue poi da Singapore in Australia e Nuova Zelanda. Con combinazioni di viaggio su Sydney o Aukland, poi voli giornalieri a/r per Rarotonga. Prosegue, infine, il training per agenzie con Alidays, Naar, Fiji Time, Viaggi con Gully, Quality Group (Discover Australia).

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