Investimenti pubblicitari: cresce la radio, crollano i giornali

03 Novembre 09:58 2017 Stampa questo articolo

Nuovo ko per la carta stampata, a cui si contrappone un crescente valore e benessere in termine di investimenti della stampa online. L’Osservatorio Federazione Concessionarie di Pubblicità – Fcp, riportato da Prima Comunicazione, ha monitorato i primi nove mesi dell’anno che riportano un crollo degli investimenti pubblicitari nella carta stampata, soprattutto per quotidiani nazionali e periodici di largo consumo. Nel periodo gennaio-settembre 2017, infatti, il fatturato pubblicitario ha fatto segnare un calo del -8,4%.

In particolare, i quotidiani registrano un andamento negativo, sia di fatturato (-9,7%), che di spazio (-4,0%). Nel caso dei periodici il calo è rispettivamente del -6,2% e -3,7%. Anche i settimanali cartacei nazionali registrano un andamento negativo, sia nel fatturato (-4,2%), che nello spazio (-3,3%). Per i mensili il calo di fatturato è del -7,9% e di spazio del -4,3%. In lieve ripresa la stampa specializzata, ma non per tutti i settori merceologici.

Male anche le televisioni con investimenti in calo del -3,5%. Mentre in netta controtendenza risulta solo la radio, dove gli investimenti pubblicitari son cresciuti del +4,2%.

Secondo il monitoraggio, infine, il turismo consolida la sua quota-mercato tra i settori merceologici, toccando il 3,5% di share sul volume complessivo di investimenti pubblicitari che secondo Nielsen, nei primi nove mesi dell’anno, ha sfiorato i 4 milioni di euro.

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Andrea Lovelock
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