Intelligenza artificiale, business triplicato

09 Ottobre 07:00 2017 Stampa questo articolo

Al di là dei timori diffusi nei confronti dell’intelligenza artificiale, come la convinzione che un giorno l’impiego dei robot polverizzerà i posti di lavoro “umani”, gli investimenti per lo sviluppo e l’applicazione dell’AI sta registrando un’impennata storica: fra i 26 ai 39 miliardi di dollari nel 2016, con valori triplicati rispetto al 2013. E le aziende che già la stanno applicando, per quanto siano un numero ancora poco influente, registrano dei miglioramenti più che sensibili.
Secondo una ricerca di McKinsey & Company su un campione di più di 3mila aziende in 10 differenti Paesi, soltanto il 20% delle compagnie coinvolte ha effettivamente già integrato delle tecnologie di intelligenza artificiale. Fra queste, il 30% ha registrato incrementi di fatturato degni di nota, guadagnato nuove fette di mercato e ampliato i propri prodotti e servizi.

Ma come è possibile integrare al meglio l’utilizzo di queste nuove tecnologie all’interno del proprio modello di business? Secondo gli studi, uno dei fattori basilari è il non isolare sviluppo e applicazione dell’AI all’interno del gruppo It: sono fondamentali tanto il supporto della leadership (dal top manager al consiglio di amministrazione) quanto fasi di testing condivise, con il coinvolgimento di esperti di innovazione digitale. Un adeguato aggiornamento in quest’ultimo campo è poi uno step obbligato: l’espansione non può essere affrontata soltanto in alcuni ambiti, ma deve essere a tutto campo per poter integrare, successivamente e al meglio, le nuove tecnologie di cui si dispone. I settori leader nell’utilizzo dell’AI – le telecomunicazioni su tutti – sono anche i primi della fila in ambito di digitalizzazione, e un’esperienza ferrata all’interno di un settore porta a una naturale, nonché proficua, evoluzione dell’altro.

Oltre al beneficio economico che un progresso simile introdurrà di pari passo con la propria diffusione, probabilmente il vero cambiamento in ambito business sarà a livello di forma mentis: l’AI si fonda su continui sviluppi ed evoluzioni, viaggia su un binario veloce di cambiamento costante che richiede attenzione e capacità di apprendimento. Tutte qualità con cui stiamo imparando, o siamo costretti, a misurarci ogni giorno sempre di più. Adattamento, collaborazione, partnership e una vision lungimirante saranno le carte vincenti  in un mondo che sembra volerci condurre a passo spedito in quei racconti di fantascienza che a questo punto non sembrano ormai tanto lontani dalla realtà.

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Chiara Mininni
Chiara Mininni

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