E intanto negli States crociere in crescita del 15%

by Redazione | 10 Ottobre 2017 11:50

Un giro d’affari che, nel 2016, è stato di oltre 21 miliardi di dollari, secondo quanto rivela l’ultimo studio condotto da Clia – Cruise Lines International Association. A tanto ammonta il fatturato che lo scorso anno ha caratterizzato l’industria delle crociere negli Stati Uniti, con una cifra che ha segnato rispetto al 2011 un incremento del 15%, dando lavoro a quasi 400mila persone. Ugualmente impressionanti i numeri che si riferiscono all’intero pianeta, dove l’impatto del settore crocieristico è arrivato a toccare quota 47,76 miliardi di dollari, con una crescita del 3,6% rispetto al 2014. Tutto questo, mentre in Italia si fa la conta dei crocieristi persi[1].

«Il mondo delle crociere contribuisce in modo decisivo all’economia americana – ha commentato il presidente di Clia, Cindy D’Aoust – Le compagnie acquistano beni e servizi per supportare le loro operazioni, mentre i passeggeri alimentano i consumi nei porti toccati dai loro itinerari».

A questo proposito, lo studio ha rivelato che nel 2016 più di 11 milioni di crocieristi si sono imbarcati dai porti statunitensi (+5,4% rispetto al 2016), con gli scali della Florida a occupare saldamente il primo posto nel ranking nazionale con poco più di 7 milioni di passeggeri. Molto più lontani, invece, i porti californiani – Los Angeles, Long Beach, San Diego e San Francisco – fermi a 1,06 milioni di crocieristi.

Endnotes:
  1. in Italia si fa la conta dei crocieristi persi: https://www.lagenziadiviaggimag.it/italian-cruise-day-palermo-6-ottobre-problemi-soluzioni-del-settore/

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