Si chiude Indaba: il Sudafrica punta sui mercati emergenti e il Mice

25 Maggio 10:00 2017 Stampa questo articolo

Obiettivo 5 milioni di turisti per il Sudafrica, potenziando sia l’incoming che il turismo domestico. Questo il primo obiettivo del South African Tourism a chiusura di Indaba 2017, la fiera del turismo tra le più importanti del continente africano. A conclusione della manifestazione, il ceo di South African Tourism Sisa Ntshona e il regional manager per South Europe, Bashni Muthaya, hanno illustrato le strategie dell’ente, anche in funzione delle partnership con Aigo per le pubbliche relazioni in Italia, Francia e Spagna.

Per il Sudafrica il 2016 è stato l’anno migliore dal punto di vista del turismo, con una crescita del 13% rispetto al biennio precedente. Dei circa 1 miliardo di turisti annuali nel mondo, l’8% visita il il Paese africano, contribuendo all’economia nazionale con un 3% del totale di soldi spesi direttamente sul territorio e con un altro 9% indirettamente. Il Sudafrica, inoltre,  si riconferma leading destination per il turismo Mice e congressuale.

«Nei prossimi cinque anni l’obiettivo di South African Tourism è incrementare il numero di turisti di 5 milioni, tra locali e internazionali», afferma Sisa Ntshona. Una percentuale degli investimenti è destinata alla campagna locale I do Tourism per spingere la popolazione a essere turista nel proprio Paese, creando delle catene alberghiere locali rivolte a coloro che pagano in Rand (moneta locale). Questo dovrebbe non solo attirare il viaggiatore sudafricano, ma anche quello internazionale, grazie a un ventaglio di offerte più ampio rispetto a quello del turismo a cinque stelle.

Da un lato, quindi, verrà applicata una strategia di rafforzamento dei mercati preesistenti come l’Europa, grazie alla presenza sul territorio di uffici internazionali, e dall’altro lato una espansionistica nei confronti di nuovi mercati chiave come Asia, Medio Oriente e Iran.

Per quanto riguarda il Sud Europa, l’Italia si conferma al secondo posto con 61mila visitatori e 710 milioni di Rand spesi sul territorio nel 2016: una crescita del 16% rispetto all’anno precedente che però ha subìto un rallentamento nel primo bimestre del 2017 con un incremento del 2% soltanto rispetto allo stesso periodo nel 2016.

«La strategia di marketing per il mercato italiano non sarà più quella di B2B E B2C, ma B2B2C in cui il trade gioca una funzione chiave per arrivare al consumatore finale», dice Bashni Muthaya.

Fondamentale sarà la partnership con Aigo: «Abbiamo condiviso con l’agenzia la strategia per i prossimi tre anni, con un approccio diversificato per ogni mercato che rafforzi i canali di distribuzione, migliori la conoscenza della destinazione da parte del trade e inizi a costruire una relazione con i nostri potenziali visitatori stabilendo conversazioni che puntino alla conversione dell’interesse in prenotazioni», continua Muthaya.

E in questo panorama rimane un’incognita il ruolo del vettore di bandiera South African Airways, che potrebbe comportarsi come una normale compagnia aerea con margini di profitto oppure assecondare le richieste del South African Tourism accontentandosi di raggiungere il break even point per mettersi al servizio dell’industria del turismo sudafricano. Ma su questo punto i vertici dell’ente del turismo non si sono sbilanciati.

L'Autore

Emanuela Ghislotti
Emanuela Ghislotti

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