In nome della Rosa, tour dei giardini d’Italia

17 Maggio 07:00 2019 Stampa questo articolo

Oltre 130 giardini da nord a sud d’Italia, in ville, palazzi, dimore storiche con ristoranti e soluzioni ricettive: è l’eccellenza di quello che gli operatori chiamano turismo sensoriale, un fenomeno di nicchia che soprattutto in nord Europa e in Australia conta milioni di appassionati e che negli ultimi anni si è consolidato anche in Italia, grazie alla promozione della fondazione Grandi Giardini Italiani che è in contatto con numerosi tour operator e agenzie di viaggi internazionali.

«Lo scorso anno il circuito ha fatto registrare circa 8,5 milioni di ingressi, di questi un buon 40% è costituito da stranieri, il ché denota un crescente interesse per questo tipo di turismo incoming che è una esperienza sensoriale e contemplativa ben coniugabile con le altre importanti motivazioni culturali di un viaggio – sottolinea la fondatrice della fondazione, Judith Wade – Abbiamo, infatti, rapporti con operatrori turistici australiani, canadesi e britannici che realizzano pacchetti con una o due notti di permanenza nelle vicinanze di questi gioielli del patrimonio verde italiano».

Un patrimonio che intende sempre più coniugarsi con quello artistico-culturale come dimostra la collaborazione che Grandi Giardini Italiani ha avviato con le Villae di Tivoli, grazie alla fattiva opera del direttore dei siti Andrea Bruciati. E proprio a Villa d’Este, che attualmente ospita la mostra d’arte e storia “Eva vs Eva”,  è stato presentato il progetto “In nome della Rosa”, la proposta di un viaggio tra i più suggestivi roseti italiani, da Corcovado a Pordenone a Villa Taranto, da Palazzo Gromo Losa di Biella a a Villa Gamberaia a Firenze.

Per l’occasione è stata anche presentata l’inedita rosa Barni, dal nome del famoso vivaio di Pistoia specializzato in innesti particolari.

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