Il turismo religioso cambia: più long haul e combinati

19 Settembre 07:00 2018 Stampa questo articolo

Anche per il turismo religioso è tempo di aggiornare lessico e format. Con un movimento complessivo di 320 milioni di viaggiatori e quasi 19 miliardi di euro come giro d’affari nel mondo, questo segmento rappresenta uno dei mercati turistici più consolidati.

Si tratta di un fenomeno “resistente alle crisi” che, soprattutto in Italia, ha contribuito allo sviluppo di operazioni charter mirate, potendo contare su bacini di traffico ben certificati (sarebbero 500mila i viaggiatori di fede italiani, ndr) e sempre facilmente identificabili, visto lo stretto legame con le ben organizzate strutture ecclesiastiche.

Tra le mete estere più frequentate da questa clientela “molto fidelizzata” figurano ai primi posti Lourdes (che ogni anno vanta 5,2 milioni di fedeli), la Terra Santa (oltre 3,5 milioni di visite), Fatima e Santiago di Compostela (2,5 milioni di pellegrini). E ancora Cracovia con Chestokowa (i luoghi di Giovanni Paolo II e il Santuario della Madonna Nera): quest’ultima, negli ultimi dieci anni, ha fatto segnare i più vistosi incrementi di traffico dovuti essenzialmente al forte richiamo di Papa Wojtyła, soprattutto tra i fedeli italiani. Non a caso Ryanair ha avviato da tempo voli diretti da Orio al Serio e da Roma Ciampino.

Nell’ultima Borsa del turismo religioso, nel 2017 a Roma, si è enfatizzata l’importanza delle agenzie di viaggi nel segmento dei tour di fede di gruppo, dove la consulenza di un operatore specializzato diventa fattore determinante per la finalizzazione dell’acquisto.

Guardando ai trend dell’anno, l’evento clou è sicuramente il 160° Anniversario delle apparizioni di Lourdes che sta catalizzando l’attenzione dei fedeli. Inoltre, si sta registrando un aumento di interesse nei pellegrinaggi a Medjugorje, per cui la Chiesa ha rimosso il divieto di recarvisi per pregare e confessarsi. Da segnalare anche l’onda lunga del centenario delle apparizioni di Fatima, soprattutto tra coloro che non sono riusciti ad andarci nel 2017, e che sta incrementando i flussi di viaggiatori. Ci sono, poi, le proposte di lungo raggio, con voli di linea, come nel caso del Messico, dove negli ultimi anni sono stati realizzati pacchetti di viaggio per la visita alla Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, principale luogo di culto cattolico in territorio messicano con oltre 20 milioni di pellegrini, cattolici e non. Si tratta di un viaggio impegnativo, sia dal punto di vista economico che fisico, ma di sicuro appeal per fedeli con una buona capacità di spesa.

Altro fenomeno emergente sono i tour combinati di gruppo che abbinano le visite ai santuari con itinerari culturali, come nel caso del circuito Avila+Madrid, che oltre alla visita alla terra natale di Santa Teresa, prevede soste a Toledo, Segovia, Escorial e un breve soggiorno nella capitale spagnola. E ancora il tour in Giordania, che prevede la sosta nel Mar Morto e la visita della suggestiva fortezza di Masada, testimonianza dello storico suicidio di massa avvenuto all’epoca della dominazione romana di una intera comunità ebraica.

Sempre sul fronte mediorientale, emerge anche il Cammino della Sacra Famiglia, in Egitto: nuova proposta, dedicata ai pellegrini, su cui l’ente di promozione turistica ha investito molto.

Riguardo ai voli charter dedicati, l’Enac non ci ha potuto fornire dati certi poiché, come evidenziato dalla direzione dell’ente: “Col nuovo Regolamento Ue 1008/08 i voli intracomunitari sia schedulati che charter sono stati liberalizzati. Pertanto i collegamenti su rotte da/per Lourdes, Fatima e altre destinazioni Ue non sono noti all’Enac neanche sotto forma di notifica”.

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Andrea Lovelock
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