Il tesoretto dei big data nell’app POPGuide

by Gabriele Simmini | 25 Settembre 2017 7:00

«Dove mangia, quando fa shopping, come si sposta: il turista non avrà più segreti per i nostri partner», sottolinea Fabio Primerano, ceo  di Vox Spa, presentando POPGuide. L’applicazione “only B2B” non promette solo di accompagnare il cliente, ma garantisce un’indagine approfondita sui loro comportamenti e abitudini.

Come funziona?
«È un’app disponibile su tutti gli smartphone iOS e Android, dedicata ai tour operator, musei e hotel. È un’audioguida per tour e attrazioni disponibile in sette lingue con mappe offline per circa 150 città».

Qual è il suo valore B2B?
«L’app viene scaricata dall’utente finale, ma l’accesso ai contenuti è consentito solo tramite codici generati in esclusiva dai partner. Ogni hotel o t.o. avrà, quindi, la propria app brandizzata e personalizzabile. Oltre alle attrazioni e ai servizi, il punto Home segnala l’hotel, il  meeting point , il molo di attracco. I punti Star, invece, segnalano negozi e ristoranti che il nostro partner può selezionare in base ad accordi, promozioni e sconti».

Come si arriva ai big data?
«I partner ricevono una reportistica  con la data collection che svela gli spostamenti dei propri clienti e la loro nazionalità. Gli hotel, per esempio, ormai vedono i clienti solo al check in, al check out e a colazione. Consegnando il codice per l’app, la struttura può conoscere meglio i suoi ospiti: cosa visitano i giapponesi, dove mangiano gli spagnoli, quando rientrano i brasiliani». Per noi distributori, infine, l’utente è sempre anonimo, è un codice che ci viene comunicato».

Sviluppi del business?
«I partner possono integrare un market place per l’acquisto di esperienze e itinerari, o stringere nuove partnership. A breve, per esempio, POPGuide avrà a disposzione gli otlre 40mila ristoranti presenti su The Fork».

Obiettivi futuri?
«L’app ha una media di 700-1000 download al giorno. Vogliamo crescere perché POPGuide completa e migliora l’offerta di qualsiasi operatore del turismo: dall’agenzia incoming al tour operator, dall’hotel  alla compagnia di crociera. E perché no, anche le Olta».

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