Il piano di ricostruzione di Norwegian

12 Marzo 09:44 2021 Stampa questo articolo

L’obiettivo è operare con una flotta di 50 aerei quest’anno e circa 70 nel 2022. La compagnia aerea low cost Norwegian ha presentato il suo piano definitivo di ricostruzione finanziaria.

Se approvato dal tribunale, consentirà al vettore di procedere all’aumento di capitale ad aprile. I creditori che sceglieranno di non parteciparvi, avranno diritto a un incasso e un dividendo intorno al 5%, convertibile in azioni.

È questa l’ultima proposta avanzata, che è legata al doppio processo di ricostruzione in Irlanda e Norvegia. «Abbiamo avuto negoziati costruttivi e complicati con i creditori da quando il piano è stato presentato il 14 gennaio – spiega il ceo Jacob Schram – I ricostruttori in Irlanda e Norvegia ritengono che il piano sia nell’interesse dei creditori e degli azionisti. Si tratta di una pietra miliare nel processo di garantire il futuro della Norwegian».

La compagnia aerea norvegese dichiara che il 98% dei reclami per i voli prenotati direttamente con la compagnia, e presentati prima che entrasse in ricostruzione il 18 novembre, sono stati soddisfatti. Gli altri saranno trattati come creditori.

La speranza di Norwegian è che dal tribunale irlandese arrivi l’ok al piano entro due settimane e che poi avvenga lo stesso in Norvegia, dove l’aumento di capitale sarebbe completato a maggio.

La compagnia aerea vuole ridurre il proprio debito a circa 20.000 milioni di corone norvegesi (1.939 milioni di euro) e ottenerne fino a 5.000 milioni in più (485 milioni di euro) attraverso una nuova emissione di azioni e altre forme di capitale proprio. Intende, inoltre, concentrare la propria attività sui voli interni in Norvegia e nei Paesi nordici, collegandoli con le principali destinazioni europee.

Le iniziative intraprese da Norwegian le hanno consentito di accedere a un nuovo prestito ibrido statale per 1,5 miliardi di corone norvegesi (145 milioni di euro) a determinate condizioni.

Il vettore aveva già ricevuto aiuti di Stato per 3 miliardi di corone (289 milioni di euro) in primavera, dopo aver ottenuto il sostegno di creditori e azionisti per un piano di conversione di 12,7 miliardi (1.227 milioni di euro) di debito in azioni.

A peggiorare la difficile situazione finanziaria di Norwegian negli ultimi anni – oltre alla pandemia – ci sono stati il temporaneo divieto di volo dei Boeing 737 Max e i problemi con i motori Rolls Royce.

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