Il piano Certares/Air France-Klm per la “nostra” Ita

Il piano Certares/Air France-Klm per la “nostra” Ita
01 Settembre 11:01 2022 Stampa questo articolo

Dopo il colpo di scena del Mef – che ha scelto la cordata Certares-Delta-Air France-Klm per la privatizzazione di Ita Airways – i futuri partner della compagnia aerea iniziano a scoprire le loro carte sia per definire il perimetro del loro intervento sia per iniziare a assicurarsi un rapporto positivo con il prossimo governo che nascerà dopo le elezioni del 25 settembre.

Proprio il fondo Usa Certares, infatti, afferma in una nota: “Siamo fermamente convinti della nostra visione per lo sviluppo della compagnia, che speriamo di poter attuare al raggiungimento degli accordi definitivi e vincolanti. Lavoreremo nelle prossime settimane con il Mef, con Ita, i nostri partner del consorzio Delta e AirFrance-Klm e tutti gli stakeholder coinvolti per arrivare a questo obiettivo”.

LE SCELTE DI CERTARES E AIR FRANCE-KLM
E in contemporanea alla nota trapela anche la formula d’acquisto che la cordata scelta dal Mef: il fondo Usa dovrebbe acquistare il 50% più un’azione della società (quindi più del 40% previsto nella prima offerta, ndr) mentre il ministero dell’Economia e Finanze dovrebbe nominare il presidente del cda ed esprimere il gradimento per l’amministratore delegato. Secondo quanto riporta Il Sole 245 Ore, poi, il valore iniziale di Ita viene confermato in 700 milioni ma poi diventerà di 1.950milioni con due aumenti di capitale sottoscritti rispettivamente dal ministero (650 milioni) e da Certares (600 milioni).

Dal canto suo, il Gruppo Air France-Klm accoglie “con favore l’annuncio da parte del governo italiano di concedere l’esclusiva al consorzio costituito da Certares, come equity partner, e Air France-Klm e Delta Air Lines, come partner commerciali, per la prossima fase delle trattative per l’eventuale acquisizione di una partecipazione detenuta direttamente dal ministero dell’Economia e delle Finanze”. AF-Klm sottolinea però che il suo ruolo sarebbe quello di “partner commerciale e operativo della compagnia aerea italiana, nell’ambito del consorzio guidato da Certares. Air France-Klm in questa fase non sta investendo nella struttura del capitale di Ita. Tuttavia, il Gruppo potrebbe considerare a medio termine di acquisire una partecipazione di minoranza in Ita”.

Nella nota della holding franco-olandese, infine, viene designato il ruolo strategico dell’operazione: “Air France-Klm non vede l’ora di promuovere legami più stretti con Ita e di basarsi sulla partnership commerciale esistente che le compagnie aeree hanno formato, in particolare attraverso l’attuazione di accordi di codeshare e l’ingresso di Ita nell’alleanza SkyTeam“, ricordano i due vettori sostenendo che le opportunità commerciali includono anche “una maggiore presenza sull’asse del Nord Atlantico, su cui Air France-Klm, Delta e Virgin Atlantic gestiscono la più grande joint venture, nonché l’opportunità di costruire una partnership esclusiva tra Flying Blue di Air France-Klm, Sky Miles di Delta e Volare di Ita”.

LA DELUSIONE DI LUFTHANSA
Lufthansa, invece, risponde alla scelta del governo Draghi con una laconica nota che sottolinea come “la nostra offerta congiunta con Msc era e continua ad essere la soluzione migliore per Ita. Prendiamo atto della decisione del governo italiano di intraprendere una strada che consenta una maggiore influenza dello Stato e non preveda una completa privatizzazione di Ita”. Il colosso tedesco reitera, inoltre, il suo ruolo di big player nel mercato europeo e italiano: “Anche senza una collaborazione con Ita, il Gruppo Lufthansa mantiene un ottimo posizionamento sul mercato italiano. Con la nostra compagnia aerea italiana Air Dolomiti e con tutti i nostri marchi aerei abbiamo già una forte presenza, con circa 4 milioni di passeggeri e oltre 130 partenze giornaliere da 21 destinazioni. Continueremo ad ampliare questo posizionamento con le nostre forze e a sviluppare ulteriormente la nostra offerta per offrire il miglior servizio ai nostri clienti e passeggeri italiani”.

LE REAZIONI DEI SINDACATI
Anche i sindacati, infine, hanno accolto con sorpresa la scelta del governo italiano; soprattutto dopo i vari endorsement per Msc-Lufthansa che le sigle dei lavoratori hanno annunciato nelle scorse settimane. “Chiederemo un incontro al governo ed ai diretti interessati per comprendere il piano industriale della cordata su cui il governo ha orientato la propria scelta – ha subito affermato la Filt Cgil – Non va perso tempo, occorre dare rapidamente implementazione al piano Ita, rifinanziando le casse della compagnia e sfruttando la rapida ripresa del traffico, facendosi trovare pronti per la stagione estiva del 2023. È positivo che il governo, come da noi sostenuto, abbia deciso che lo Stato italiano debba mantenere una presenza come azionista di riferimento che sia garanzia occupazionale e dello sviluppo industriale del trasporto aereo italiano. La prima cosa che chiederemo ai nuovi acquirenti è che vengano rispettati ed implementati il piano flotta e gli accordi relativi alle assunzioni, che prevedono il recupero dei lavoratori attualmente in cassa integrazione”.

Per la Fit-Cisl, invece, «non si è ancora arrivati a una svolta convincente e definitiva per finalizzare la trattativa che interessa Ita. Ci riserviamo un giudizio compiuto solo dopo aver conosciuto i dettagli del piano industriale elaborato dal Fondo Certares – sottolinea il segretario generale Fit-Cisl Salvatore Pellecchia – Sembrerebbe che allo stato attuale la collaborazione con Delta e Air France si limiterebbe solo ad accordi di codeshare che, in passato, hanno determinato effetti discutibili. Non è più rinviabile, a questo punto, un confronto con le parti sociali, che abbiamo già richiesto la scorsa settimana, per fare chiarezza del destino di questo importante asset nazionale. Auspichiamo che Air France sia anche disponibile a ritirare in tempi brevi la procedura di licenziamento collettivo che ha avviato per 43 lavoratori impiegati sul territorio nazionale italiano e più precisamente a Roma, Milano, Venezia, Bologna e Firenze».

«La decisione del Mef sorprende perché industrialmente l’offerta più solida per il futuro sembrava quella di Msc e Lufthansa. L’alleanza con Air France-Klm finora non ha portato grandi vantaggi ma solo svantaggi – afferma Stefano De Carlo, segretario esecutivo Anpac, l’Associazione nazionale professionale aviazione civile – Siamo curiosi di capire i vantaggi riscontrati dal Mef. Senza struttura industriale che permetta ad Ita di avere uno sviluppo lungo raggio e un consolidamento nazionale il futuro è segnato»

Il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Ivan Viglietti della Uiltrasporti, infine, commentano così: «Prendiamo  atto che il Mef ha finalmente assunto una decisione. È fondamentale sottrarre la vicenda Ita Airways dalle dinamiche della campagna elettorale e soprattutto evitare di portare avanti una situazione di incertezza. Il nostro obiettivo deve essere  la  migliore soluzione industriale che sviluppi la compagnia sotto il profilo occupazionale, della flotta e valorizzi il lavoro dal punto di vista contrattuale, inserendo Ita Airways in un network intercontinentale che valorizzi i nostri hub aeroportuali nell’interesse dei lavoratori e del Paese».

L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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