Il mix yankee-latino di Porto Rico si rilancia sul mercato italiano

by Adriana De Santis | 20 Ottobre 2021 6:38

È pronta a ripartire Porto Rico, isola caraibica a 1.600 km a Sud est di Miami e 550 km a Nord della costa venezuelana, tra Repubblica Dominicana e Isole Vergini. Più piccola della Giamaica e la più orientale delle Grandi Antille, l’omonimo arcipelago è il primo “Stato libero associato” d’oltremare degli Stati Uniti (il 51° Stato, con stessi requisiti per il visto).

I viaggiatori italiani la conoscono poco, sebbene siano stati in passato uno dei suoi mercati rilevanti. Dal 2017, dopo il disastro dell’uragano Maria, anche il fortunato tormentone musicale Despacito aiutava l’interesse generale cresciuto costantemente fino al 2019.

Ora, per la piena ripresa del turismo nel contesto post pandemia, è tempo di novità. Brad Dean, ceo di Discover Puerto Rico, le ha presentate a Milano in occasione della sua partecipazione come speaker alla fiera dell’aviazione internazionale World Routes.

Con risultati 2021 che hanno superato il 2019 (originati solo dal mercato americano, ndr) e grazie alla sua posizione centrale nel Mar dei Caraibi, il Paese punta ad imporsi tra i turisti occidentali diretti nell’area e in America Latina, privilegiando le compagnie di linea e accorciando le distanze, magari con voli no-stop, anche dall’Italia.

Infatti, tra gli atout di questa nuova proposta di viaggio ai Caraibi, oltre ai comodi collegamenti aerei dagli Stati Uniti, ci sono le connessioni dall’Europa: stagionali (Condor, da Francoforte, frequenza settimanale dal prossimo 6 novembre) e tutto l’anno (Iberia, da Madrid, con tre frequenze settimanali).

Il rilancio della destinazione passa innanzitutto dalla capitale San Juan, patrimonio Unesco, che festeggia i 500 anni dalla fondazione spagnola della città vecchia. Il mix di aperto stile di vita yankee e più formali influenze coloniali si snoda tra colorati edifici e le imponenti mura con le fortezze di El Morro e San Cristóbal, stradine acciottolate e boulevard, vivaci gallerie e caffè sulla spiaggia.

Da quest’anno c’è anche El Distrito, il più grande centro di entertainment dei Caraibi, con il meglio di musica e tecnologia. È nel vecchio centro invece Palacio Provincial, il boutique hotel di fascinoso passato coloniale inaugurato da Preferred Hotels con 43 camere e suite, e piscina sul tetto. InterContinental, Marriott, Hilton, Hyatt e Ritz-Carlton tra le molte nuove aperture di hotel di lusso e di charme sull’isola.

Baciata dal clima tropicale tutto l’anno (tra 24 e 27 gradi), Portorico ha un’altra protagonista, la natura. Un must la foresta pluviale di El Yunque, l’unica degli Stati Uniti, con 240 tipi di alberi, sentieri tracciati tra bambù, felci giganti e orchidee selvatiche, rigogliose vallate con fiumi e cascate. Da visitare poi, in kayak di notte, tre delle cinque baie bioluminescenti del mondo: tra le marine di Fajardo, a La Parguera e a Mosquito Bay, la più fluorescente, nell’isoletta di Vieques, la terza abitata dell’arcipelago, uno spettacolo per diving e bagni in un centinaio di calette.

Ci sono anche 18 campi da golf di fama internazionale e 16 casinò mentre non si contano le spiagge sui 500 chilometri di costa, atlantica e caraibica: tra le altre Flamenco beach (spesso nella top ten delle più belle al mondo), il paradiso dei surfisti Domes beach e l’insenatura di Mar Chiquita, favorita su Instagram.

Allegra e festaiola, Porto Rico sta rapidamente diventando la capitale Lgbtq+ dei Caraibi. Lo è già dei cocktail, con la piña colada, e lo è del mondo per il rum: 100mila i litri prodotti al giorno sull’isola, sede della più grande distilleria di Casa Bacardi.

Quanto alla speziata cucina criolla, è la fusion degli antichi retaggi isolani delle culture africane, spagnole e degli Indiani Taino. Ma sono tante anche le steakhouse.

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