Il marchio Valtur all’asta: si affaccia Alpitour

19 Aprile 12:40 2018 Stampa questo articolo

Potrebbe esserci ancora il gruppo Alpitour nel futuro dell’ex Valtur. Se la volontà dei rappresentanti legali dell’operatore ancora formalmente nella mani di Investindustrial, capitanati dal nuovo amministratore delegato Andrea Foschi, è sempre quella di riconsegnare al più presto ai proprietari le strutture ancora rimaste in pancia al t.o. (una dozzina in tutto), anche dal ministero dello Sviluppo economico l’incontro di mercoledì con la parti sociali ha confermato tutto quanto già si sapeva.

«L’indicazione del Mise continua a essere quella che privilegia una soluzione complessiva – ha detto Luca De Zolt di Filcams Cgil nazionale – La novità è che, tra chi ha manifestato il suo interesse per l’asta del marchio, c’è anche il primo Gruppo turistico italiano». Ma Alpitour sarebbe in buona compagnia, visto che come si legge in una nota della stessa Filcams durante l’incontro al Mise «è stato rivelato l’interesse di alcune realtà nel rilevare i villaggi Valtur, il marchio e di dare continuità all’azienda».

Il problema piuttosto starebbe nella procedura di liquidazione, strada scelta dall’Investindustrial di Andrea Bonomi per uscire dalla società. L’iter non lascia margini di trattativa per un passaggio dell’intero perimetro e non sono attivabili percorsi di continuità come per altre soluzioni concorsuali. «Abbiamo contestato la scelta della liquidazione sin dall’inizio – prosegue De Zolt – ma la proprietà è inamovibile e non intende cambiare programma. Al di la delle palesi responsabilità che si è assunta Investindustrial nello scegliere questo percorso, che mira a cancellare Valtur, serve lavorare per percorsi di salvataggio, che sono ancora possibili».

Passano le settimane quindi, ma di ipotesi spezzatino il ministro Carlo Calenda non vuole sentire parlare, tanto più che entro la fine della settimana, o al più tardi della prossima, tutte le dodici strutture rimaste ancora in capo al t.o. di Andrea Bonomi dovrebbero essere lasciate libere.

Una tempistica, quindi, che lascerebbe ancora aperta le porte a una loro possibile riapertura per la stagione estiva, non prima però di avere trovato dei nuovi acquirenti, capaci ovviamente di rilevare le gestioni dei villaggi a condizioni più favorevoli di quelle lasciate da Valtur. A quel punto, in pole position nella procedura di assegnazione del brand da parte del Mise, che potrebbe tenersi i primi maggio, ci potrebbe essere chi è stato in grado di contrattualizzare un numero sufficiente di strutture, «almeno la metà di quelle ancora sul mercato».

Per quanto riguarda le modalità di svolgimento dell’asta, Valtur avrebbe disposto l’apertura di una data room per permettere ai partecipanti al procedimento di prendere visione di tutta la documentazione riguardante le strutture. Intanto, in attesa del nuovo incontro al ministero dello Sviluppo economico in programma sempre nei primi giorni del nuovo mese, rimane incerta la sorte degli ex dipendenti: se per quelli stagionali, potrebbe tornare di attualità il ricollocamento con le nuove gestioni, appesi a un filo rimangono i 100 dipendenti della sede milanese, per i quali sarebbe già partita la procedura di licenziamento collettivo.

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Giorgio Maggi
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