Il futuro di Alidays tra filosofia Glance e B2B2C

01 Luglio 12:40 2019 Stampa questo articolo

Persone e contenuto: sono queste le parole che ricorrono più spesso nel management di Alidays, azienda da sempre legata a doppio filo alla tecnologia, ma che sta investendo oggi anche per evidenziare il proprio capitale umano, e la parte più esperienziale e di valore del viaggio.

A partire da Glance, la linea luxury travel experience lanciata circa sei mesi fa. «I numeri sono positivi ma non ancora significativi, in questo anno di rodaggio non abbiamo spinto troppo sull’acceleratore – spiega l’amministratore unico Davide Catania – Per noi è un progetto che parla di filosofia di viaggio, un tailor made che va oltre il ragionamento su volo e hotel, che ne danno una visione parziale. Il focus è sul contenuto e su una fase di ascolto molto importante, ancor prima di dedicarsi al preventivo. Le aspettative sono altissime».

E per farlo meglio la strategia è questa: «Si tratta di una filosofia che vorremmo trasferire internamente a tutti coloro che lavorano in azienda, occorre un cambio di mentalità. Lavoriamo su corsi di formazione e change management».

EVENTI PER LE ADV. L’altro tassello fondamentale sono le agenzie: al momento sulla linea Glance hanno lavorato tra le 100 e le 150, con intensità diverse. Finora i 27 eventi organizzati sul territorio ha permesso al tour operator di dialogare con circa 600 consulenti di viaggio, come amano definirli sia Catania che Gabriele Graziani, responsabile marketing. «Abbiamo cercato di dare un taglio più esperienziale a questi incontri, concentrandoci sulle relazioni e sul trasmettere i nostri valori», spiega Graziani.

A questi si aggiungono le sessioni di Alidays Home, ovvero le visite delle adv in sede a Milano per incontrare direttamente lo staff e il personale di prodotto, formarsi e vedere il back office. «Prevediamo altre quattro giornate in sede e una decina di appuntamenti sul territorio per presidiare aree dove finora non eravamo stati, verso il centro-sud. Il nostro obiettivo minimo è arrivare a quaranta eventi in un anno, se ci terremo su questi numeri il budget investito sarà intorno ai 150-160mila euro», spiega ancora Graziani.

IN CANTIERE IL B2B2C. E dell’ordine di centinaia di migliaia di euro è anche l’investimento annuo in tecnologia, da sempre uno dei capisaldi dell’azienda, «anche se oggi parlerei ormai più di manutenzione – sottolinea Catania – Ad oggi sono tra i 40 e i 50 i partner con cui ci interfacciamo nel mondo grazie ai nostri strumenti tecnologici. E le agenzie ci seguono: il 65% circa dei preventivi viene avviato da loro. Ora il prossimo step sarà aggiungere un segmento in più: stiamo cercando di realizzare un B2B2C, dare alle adv ulteriori strumenti per parlare con il cliente».

MODELLO HOHZO. In questa strategia si inserisce anche Hohzo, l’azienda partecipata per il 60%  (il rimanente 40% è del manager svizzero Roman Kesseli) nata per proporre viaggi “sartoriali” negli States, che oggi contano circa il 50% del fatturato , «ma solo perché il resto della programmazione sta crescendo tanto», spiega Catania. Ma sta crescendo anche questo business americano, tanto che oggi la base di New York conta su tre persone (di cui una interna Alidays) e se ne è aggiunta una a Los Angeles.

«Il presidio qualitativo del territorio è la direzione che abbiamo intrapreso, per dare più vicinanza al cliente. Abbiamo nostro personale anche in Thailandia, Polinesia e Maldive (più un contratto con un ufficio di supporto in Giappone). Ci piacerebbe estendere anche alle altre destinazioni, ma intanto ci assicuriamo che funzioni bene il primo gradino prima di passare al successivo», spiega il manager.

Intanto, si guarda alla prossima stagione che sta performando bene, con segnali incoraggianti sull’inverno e sul Capodanno, soprattutto per Usa, Oceano Indiano ed Emirati.

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Mariangela Traficante
Mariangela Traficante

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