Iberia, Celia Muñoz: «Più investimenti sull’Italia»

15 Febbraio 13:47 2019 Stampa questo articolo

Un “Plan de futuro 2” tutto dedicato alla customer experience, tante novità nel network internazionale e l’opportunità di crescere grazie all’appartenenza a Iag. Archiviato il problema legato a Brexit, con il parlamento europeo che ha approvato la richiesta di estensione di 12 mesi per la continuità operativa dei voli tra Uk ed Europa, Iberia rilancia su tutti i tavoli, con particolare attenzione al mercato italiano.

La compagnia aerea spagnola presenta, infatti, la nuova rotta su Bari e aumenta le frequenze sull’intero territorio italiano, forte anche delle numerose connessioni operate dalla “sorella” Vueling. «Il mercato italiano è tra i nostri principali. Operiamo su sette città: Milano, Roma, Napoli, Torino, Venezia, Bologna. E in estate dal 1° giugno apriremo la nuova rotta su Bari, con Iberia express, in vigore fino a metà settembre. Ma come network (incluso anche Air Nostrum, ndr) abbiamo anche confermato tutte le operazioni su Palermo, Olbia, Cagliari, Catania, e per l’estate voliamo anche su Genova e Verona», rimarca Celia Muñoz, direttore vendite per Emea, Asia e Stati Uniti, sottolineando una maggiore attenzione anche agli aeroporti medio-piccoli.

C’è l’obiettivo concreto di crescere al Sud Italia…
«Sì, è già un progetto che si va delineando. A Napoli, per esempio, siamo cresciuti molto e pensiamo di aumentare ancor di più l’offerta. Nel 2018 abbiamo incrementato del 15% i posti disponibili e la domanda dei passeggeri è cresciuta del 18% rispetto all’anno precedente. Riguardo a Bari abbiamo notato che è un destinazione molto richiesta in Spagna per il segmento vacanze, ci aspettiamo numeri importanti. Per il 2019, però, non abbiamo ancora chiuso tutto l’operativo, potrebbero esserci ulteriori novità».

Oltre a Bari, cosa cambia in estate?
«Il piano voli comprende un aumento di frequenze con cinque voli giornalieri su Milano (4 su Linate), su Roma ci saranno 4 frequenze giornaliere, tre settimanali su Venezia e Napoli. Cresceremo su Firenze da fine marzo fino a raggiungere gli 11 voli a settimana. Lo scorso anno abbiamo fatto segnare 2,2 milioni di passeggeri per l’Italia su tutto il network (Iberia, Iberia express e Air Nostrum) e per quest’anno prevediamo un aumento del +9%».

Iberia è il motore della crescita della holding Iag?
«Siamo un gruppo forte che sa crescere e integrarsi insieme, non c’è concorrenza. Iberia cresce più rapido in termini di traffico, ma British ha il doppio di passeggeri e di aerei, ogni compagnia ha le sue specificità. Il Gruppo per noi è importante perché da valore a tutte le realtà. Da quando abbiamo operato la ristrutturazione, il nostro obiettivo è sempre stato quello di crescere con redditività».

Alcuni analisti hanno consigliato ad Alitalia un percorso simile a Iberia con Iag…
«Posso dire che la fusione con British dentro Iag è stata un’ottima scelta, poi però ognuno fa il suo e noi abbiamo ristrutturato la compagnia. Nel 2013 con il Plan de Futuro, abbiamo cambiato molti aspetti del business, migliorando prodotto e servizi al cliente e ringiovanendo la flotta. Ora c’è il Plan de Futuro 2 che prevede la trasformazione digitale dopo quella della struttura. Un piano che include la realtà virtuale a bordo, la tecnologia Ndc lanciata a novembre scorso e una forte personalizzazione dell’offerta. Senza l’appoggio di Iag non avremmo potuto fare tutta una serie di investimenti, a partire dagli aeromobili. Appartenere a un grande Gruppo ti dà forza e sicurezza, poi ognuno è responsabile dei propri risultati e deve lavorare internamente per crescere in maniera sostenibile».

Come funziona l’integrazione con Vueling?
«Al momento la rete è molto completa e forte e i nostri accordi con Vueling sono fondamentali per alimentare il traffico a lungo raggio dal nostro hub di Madrid. Il 56% del nostro traffico sull’Italia è relativo al point-to-point, il resto sono connessioni, le mete più richieste sono Perù, Ecuador, Argentina, Miami, Messico e Cile».

A che punto è, invece, il rinnovamento della flotta?
«Stiamo ricevendo due tipi di nuovi aerei. L’A350-900 per il lungo raggio, che è un aeromobile più veloce ed efficiente e ha una miglior esperienza a bordo. L’A320neo, invece, è la novità per il medio raggio. Stiamo rinnovando completamente la nostra flotta e dal 2011 abbiamo ordinato 56 nuovi aerei, 36 di lungo raggio e 20 di medio raggio. Abbiamo cambiato completamente l’esperienza Iberia anche in cabina, e la  premium economy sarà implementata su tutti i voli a lungo raggio entro maggio 2019».

Novità nel network internazionale?
C’è la Norvegia con Bergen e Oslo, quest’ultima è una novità assoluta come volo annuale, e Zara in Croazia. Po c’è tanta America Latina dal nostro hub di Madrid: Bogotà passa a 10 voli settimanali (erano 7), Rio de Janeiro e Montevideo saranno collegate 7 volte a settimana invece che cinque. Infine c’è un enorme investimento sui voli per il Messico con tre collegamenti in più a settimana fino ad arrivare a maggio a 19 voli settimanali. Da giugno a settembre, poi,  offriremo tre voli giornalieri tra Madrid e Città del Messico».

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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