Iata, de Juniac ottimista: «Utili in crescita nel 2020»

12 Dicembre 13:35 2019 Stampa questo articolo

Dopo un 2019 in frenata riguardo gli utili, il trasporto aereo farà un balzello in avanti il prossimo anno. Parola di Iata, l’associazione internazionale delle compagnie aeree che nel suo consueto report di fine anno traccia un bilancio del settore.

Meno due miliardi di profitti netti nel 2019 per le compagnie aeree, che raggiungeranno la cifra di 25,9 miliardi di dollari (cifra inferiore ai 28 miliardi che Iata aveva stimato in giugno e ai 27,3 miliardi di profitti raggiunti nel 2018) a causa sia della contrazione economica mondiale, dell’aumento del prezzo del petrolio e del “grounding” dei 737 Max.

Previsioni rosee invece, per il 2020, con l’obiettivo di raggiungere 29,3 miliardi  di dollari di utili e far segnare l’11° anno consecutivo di crescita del settore a livello mondiale.

L’anno prossimo, quindi, con la previsione di un calo del prezzo del fuel e il ritorno in volo dei 737 Max di Boeing, il settore dovrebbe tornare ad aumentare i profitti netti, oltre a creare maggiori investimenti (+6%). I ricavi complessivi dell’industria, infatti, dovrebbero arrivare a 872 miliardi di dollari, (+4% rispetto al 2019) e i passeggeri saranno circa 4,72 miliardi (sempre un +4% rispetto all’anno precedente).

«Volare sta diventando più sostenibile. La tariffa media di andata e ritorno nel 2019 prima di sovrattasse e tasse è previsto che sarà inferiore del 62% rispetto al 1998, dopo un aggiustamento per l’inflazione – ha sottolineato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo di Iata – Il biglietto medio di andata e ritorno quest’anno dovrebbe costare 307 dollari e l’anno prossimo 293, rispetto a 327 nel 2018. In ogni caso il rallentamento della crescita economica, le guerre commerciali e l’incertezza su Brexit hanno creato uno scenario più difficile del previsto per le compagnie aeree. Eppure l’industria è riuscita a chiudere un intero decennio in attivo».

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