Iag, il peso sui conti di scioperi e Brexit

30 Settembre 10:51 2019 Stampa questo articolo

Scioperi, Brexit e non solo. Per IagInternational Airlines Group, la holding che raggruppa British Airways, Iberia, Vueling e Aer Lingus, l’avvicinarsi della winter non inizia nel migliore dei modi, dopo il lancio di un profit warning per circa 215 milioni di euro sugli utili dell’attuale esercizio (nello scorso esercizio i profitti si erano attestati a 3,49 miliardi di euro).

A pesare sui conti è stato in primo luogo l’impatto degli scioperi messi in atto il 9 e 10 settembre scorso dai piloti, che portato alla cancellazione di oltre 2mila voli e alla perdita di circa 137 milioni di euro. Ma il Gruppo ha sofferto anche il malfunzionamento dei software per le prenotazioni lo scorso agosto, oltre a dover fronteggiare l’incognita Brexit, con la commissione Ue che ha chiesto alle controllate Iberia e Vueling di dimostrare, entro ottobre 2020, che la maggioranza del capitale è in mano a soggetti comunitari. Ma non è finita, perché un ulteriore problema per il Gruppo viene dal segmento low cost, dove tra Vueling e Level la frenata precisa sarebbe di circa 45 milioni di euro.

Intanto, scendono quanto riportano i media britannici, dopo essere stati informati del warning i piloti aderenti a Balpa (British Airline Pilots ‘Association) sarebbero di nuovo pronti a incrociare le braccia. «È del tutto ingannevole incolpare i piloti per questi risultati finanziari», hanno precisato i sindacati che hanno sottolineato come sarebbe bastato garantire ai comandanti l’aumento richiesto (in totale 5 milioni di sterline, secondo British Airways invece si tratterebbe di circa 5 milioni di sterline) per scongiurare ogni agitazione, passata e futura.

Da parte sua, il management di Iag ha ribadito che non ci sarà alcun nuovo incontro con i vertici di Balpa, dopo che la compagna si è vista rifiutare una proposta che prevedeva aumenti salariali dell’11,5% nell’arco dei prossimi tre anni. «Nelle ultime settimane abbiamo assistito in tutta Europa a una serie di fallimenti di compagnie aeree. La maggior parte dei vettori stanno riducendo la loro capacità, per l’ultimo trimestre del 2019 e per il 2020, cosa che faremo anche noi», ha commentato il numero uno di Iag Willie Walsh.

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