I piani di Emirates, Ghiringhelli: «Saremo ancora l’avanguardia»

I piani di Emirates, Ghiringhelli: «Saremo ancora l’avanguardia»
25 Luglio 12:30 2022 Stampa questo articolo

Emirates festeggia 30 anni di attività in Italia annunciando un’ottima stagione estiva, con grandi numeri e zero cancellazioni. Nel pieno dell’alta stagione, quest’anno ancora più affollata del solito, la compagnia aerea emiratina parla con soddisfazione del lavoro svolto in questi due anni di pandemia e del prossimo futuro, alla luce dei profondi cambiamenti portati al mercato dalle ultime vicende.

In questi tre decenni di presenza allo scalo di Roma Fiumicino, tanti traguardi sono stati raggiunti, con 7 milioni di passeggeri trasportati su oltre 28 mila voli, molti dei quali operati dall’A380 posizionato nella Capitale, con volo giornaliero ripreso dal 1° luglio. 

«Tutto è iniziato con soli tre voli settimanali tra Dubai e Roma, nel 1992 – ha detto Flavio Ghiringhelli, country manager di Emirates in Italia – Poi si sono aggiunti Milano, Venezia e Bologna e poi ancora gli scali operati tramite flydubai: Catania, Napoli e da giugno Pisa. Un network che testimonia quando sia importante per noi il mercato italiano, il settimo a livello mondiale ed il secondo in Europa considerando ancora la Gran Bretagna in quest’area. Continuiamo ad investire lavorando molto sul percepito e sulla qualità del servizio, rinnovando continuamente il prodotto, soprattutto di premium class, vale a dire di Business e Prima». 

L’incessante ricerca per un’esperienza di volo sempre migliore ha infatti portato il vettore ad assumere un ruolo da trend setter nell’industria, con l’offerta di servizi poi diventati indispensabili per tutti, e gli ha permesso di utilizzare al meglio questi due anni di pandemia, ottimizzati puntando su analisi e sviluppo. 

«Siamo stati i primi a mettere il personal screen in tutte le classi, a fare investimenti su cellulare e wifi a bordo ed ad aver introdotto il concetto di suite di Prima Classe – ha continuato il country manager – Essere i primi a fare determinati movimenti permette di avere l’attenzione del consumatore che prende come riferimento un’azienda che non si ferma mai. Siamo nati negli anni ’80, quaranta anni dopo le altre grandi compagnie, ma apriamo le strade e siamo sempre alla ricerca di innovazione. Anche nei due anni di pandemia, che ci lasciamo alle spalle in maniera difficile, abbiamo osservato ed analizzato con attenzione per cogliere le evoluzioni. Abbiamo lavorato molto in ambito cargo ed iniziato a pensare ad un’ulteriore innovazione tecnologica. In questo ci ha aiutato anche l’avvento di Expo, con cui abbiamo riflettuto sulla direzione futura dei viaggi. Nel 2030 arriveremo a 0 emissioni di CO2 e nel nostro stand di Expo Dubai abbiamo già creato la cabina del futuro, rimodulata secondo gli spazi che caratterizzeranno gli aerei alimentati ad idrogeno o elettrici. Sono tante le soluzioni che si stanno sperimentando e noi siamo pronti. Anche sul metaverso, una piattaforma che molti stanno usando come market place ma che noi abbiamo scelto di utilizzare come spazio per la formazione ed il training di ingegneri e manutentori». 

Ed il mercato sembra assecondare la strategia di Emirates, che ha anticipato di un anno la data presunta di totale recupero dei livelli pre Covid, inizialmente fissata per il 2024 ed ora cambiata con il 2023.

«Ci siamo dovuti ricredere per il sentiment dei consumatori così dirompente e la gran voglia di riprendere la normalità registrata in tutti i Paesi che hanno riaperto al turismo – ha detto Flavio Ghiringhelli – È cambiato il tempo delle prenotazioni, che ora arrivano proprio all’ultimo, anche una sola settimana prima del volo, per cui fare continuamente analisi è fondamentale. Come lo è il supporto degli aeroporti ed il risolversi dei temi caldi del momento, dalla guerra in Ucraina al caro carburante. È infatti forte l’impatto dell’inflazione, che però è dettata da movimenti di carburante ed energia che non penso possono durare ancora molto. In questi due anni, con gli aerei a terra, i produttori di petrolio ed energia hanno sofferto in maniera pesante. Ma poi, come hanno visto la crescita, subito si è alzato il costo del barile: le case petrolifere stanno cavalcando l’onda per recuperare le perdite passate. Il jet fuel è rimasto molto più apprezzato rispetto al costo del barile che sta calando, ma penso e spero che anche per il nostro carburante si inverta il trend presto». 

Così come spera che i grandi aeroporti europei riprendano presto a lavorare a pieno ritmo, dopo essersi fatti trovare impreparati alla riapertura del mercato. «Una situazione su cui non possiamo fare nulla – ha concluso Ghiringhelli – se non cercare di responsabilizzare gli scali anche per quanto riguarda la riprotezione dei passeggeri lasciati a terra, per ora solo un dovere della compagnia aerea, che deve quindi provvedere con vitto, alloggio e rimborsi. Speriamo tornino tutti presto a regime  e nel frattempo continuiamo ad osservare. Anche guardando verso l’East Africa per cui registriamo una sempre maggior domanda».

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Paola Camera
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