Hotel costretti a chiudere
a Milano, Venezia e Roma

04 Marzo 13:53 2020 Stampa questo articolo

Un’autentica Caporetto per l’hôtellerie italiana: prime chiusure temporanee di alberghi a Milano, tra cui gli hotel dei Cavalieri, Senato, Manzoni, The Gray. Nello specifico, gli albergatori lombardi hanno chiesto l’annullamento della tassa di soggiorno per tutto il 2020, lo stop al pagamento delle imposte, l’attivazione dei fondi salariali e la cassa in deroga per le strutture con meno di 15 dipendenti. Intanto prossime chiusure annunciate a Venezia e a Roma.

Alessandro Nucara, direttore generale Federalberghi, non usa mezzi termini: «La chiusura temporanea di alcuni alberghi, a nostro avviso, accadrà un po’ dappertutto, e non solo nelle zone rosse o gialle, perché siamo di fronte a uno tsunami fra cancellazioni e annullamenti di prenotazioni vicine al 100%. Una condizione devastante ben rappresentata dal presidente della nostra federazione Bernabò Bocca che ha paragonato gli alberghi ai distributori di benzina sull’autostrada, con l’autostrada chiusa. A rendere davvero seria la situazione è il blocco di tre grandi mercati di riferimento come Cina, Usa e India, che da soli rappresentano il 40% della nostra clientela. Se dovessimo subire anche il blocco da mercati come Germania e Regno Unito sarebbe davvero la catastrofe economica».

Il dg descrive «il sentiment tra gli albergatori di adottare il male minore, ovvero chiudere temporaneamente, mandare i lavoratori in ferie e quindi pagargli lo stipendio per una o al massimo due settimane. Ma nel frattempo il Governo deve fornire strumenti di supporto concreti, come gli ammortizzatori sociali e incentivi al credito. Da parte nostra abbiamo raggiunto un accordo quadro con l’Abi e alcuni istituti di credito per tamponare questa emergenza nelle prossime settimane con la sospensione dei mutui, ma occorre anche ragionare con cadenze temporali più estese, che coprono il periodo pasquale e il primo mese della stagione estiva».

Nucara conclude confidando che «il decreto con misure economiche riguardi tutto il territorio nazionale; nel dettaglio auspichiamo che ci sia uno spostamento ragionevole, magari fino al 30 settembre, per il pagamento dei contributi e che al termine della proroga venga concessa anche una rateizzazione. Confidiamo anche in una misura come il credito d’imposta, e per la sua concessione si parla già di una possibile soglia del 25% di perdita del fatturato di un albergo. Infine suggeriremo anche uno strumento per il rilancio del settore, una sorta di voucher o incentivo per far fare le vacanze degli italiani in Italia. Boccate d’ossigeno per le imprese ma anche per i nostri connazionali che desiderano tornare alla normalità quanto prima e fare turismo». 

Anche a Roma ci sono voci di possibili chiusure degli alberghi nei prossimi giorni, come osserva Tommaso Tanzilli, che è stato direttore di Federalberghi Roma e ora è presidente dell’Ebtl: «È molto probabile che in queste ore, in assenza di prospettiva di miglioramento, alcuni singoli albergatori della Capitale stiano pensando alla chiusura temporanea delle strutture. D’altra parte non è come abbassare le saracinesche di un negozio: un albergo deve seguire una procedura come la comunicazione alla pubblica amministrazione locale, concordare con i sindacati. Sono a conoscenza, ad esempio, della volontà di alcuni singoli albergatori di chiudere dei piani del proprio immobile ricettivo e quindi solo un certo numero di camere, così come alcuni gruppi alberghieri che hanno quattro, cinque alberghi in città, starebbero decidendo di chiudere delle unità e raggruppare i pochi clienti che hanno ancora negli altri hotel tenuti aperti.

Per Tanzilli, «è una situazione devastante, ancor peggio dell’11 settembre. Comunque l’Ebtl ha convocato una riunione con le parti, albergatori e sindacati, per verificare quali azioni possono essere messe in campo a tutela delle imprese e dei lavoratori».

E anche a Venezia alcuni alberghi sono prossimi alla chiusura temporanea e  l’Ava – Associazione Veneziana Albergatori – ha confermato che la laguna è deserta e che gli alberghi hanno ricevuto tantissime cancellazioni, ma si sta cercando di reagire con promozioni come ad esempio l’aperitivo gratis dalle 17 alle 20 offerto ai frequentatori di Venezia dall’associazione Piazza San Marco.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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