HomeAway e la scalata delle case vacanze

19 Ottobre 05:40 2018 Stampa questo articolo

C’erano una volta le seconde case acquistate esclusivamente per trascorrervi le vacanze. Ora non più. Secondo quanto emerge da un sondaggio internazionale condotto da HomeAway e Savills, società londinese di servizi immobiliari, per la prima volta l’investimento da reddito è la principale motivazione alla base degli acquisti immobiliari. Almeno due terzi dei proprietari affittano le seconde case per una parte dell’anno, mentre un terzo le acquista appositamente con lo scopo di guadagnare dall’affitto breve.

La recente diffusione delle piattaforme online ha aperto il mercato a nuovi target e anche il profilo della domanda è cambiato. Alla fiera di Rimini ne abbiamo parlato con Gualberto Scaletta, country manager Italia HomeAway: «Nel nostro Paese il vacation rental vale oltre 9 miliardi, ma solo il 34%, pari a circa 3 milioni, deriva dall’accommodation, cioè dal valore dei soggiorni effettuati in case vacanze, il resto è tutto generato dall’indotto. Quindi non è vero che il segmento che sceglie l’appartamento spende poco e vuole risparmiare, al contrario il settore delle case vacanza è davvero alternativo all’alberghiero. Anzi il viaggiatore, magari vuole condividere spazi più ampi con la famiglia, gli amici, usufruire di un giardino o della piscina privata. È un’altra aspettativa di viaggio, completamente diversa».

Dal sondaggio HomeAway/Savills risulta che la maggior parte dei proprietari intervistati possiede seconde case nel proprio paese. In Italia queste si concentrano nell’area di Roma, la provincia di Cagliari e Firenze e per l’85% sono di proprietà degli stessi italiani, seguiti nella classifica degli acquirenti da tedeschi (7%) e inglesi (6%).

A guidarli nella scelta dell’acquisto prevale la vicinanza a bar e ristoranti (85%), a negozi e supermercati (76%) e la presenza di balcone e/o terrazza (75%). Il 34% delle proprietà sono appartamenti, un dato in crescita rispetto a precedenti rilevazioni. Un terzo dei proprietari copre i costi con l’affitto, ma solo un terzo dei proprietari ottiene un guadagno, con un rendimento medio lordo del 6,4%.

Cosa si può fare per guadagnare di più dal proprio immobile? «Sulla nostra piattaforma mettiamo a disposizione il Market Maker – risponde Scaletta – un utile strumento di revenue management sviluppato da Expedia che consente ai proprietari di case vacanza di tenere sotto controllo il trend del pricing. È un diagramma che illustra tre variabili: come si sta orientando la domanda in uno specifico periodo dell’anno; qual è la tariffa media degli appartamenti di simile tipologia che si trovano nella stessa area geografica; e il tasso di occupazione. In questo modo il proprietario può praticare la tariffa migliore nel periodo in cui non ha ancora ricevuto prenotazioni».

Consigli per creare un annuncio di qualità? «Le do un numero: otto – ribatte Scaletta – Sono i secondi che un viaggiatore potenziale, in fase di ricerca nella home page, impiega per decidere se cliccare o meno su una struttura. Per farsi notare in quei pochi secondi e aumentare le possibilità di conversione, un buon listing deve avere: un buon servizio fotografico che mi faccia capire che tipo di accoglienza avrò; una descrizione accurata, non troppo prolissa ma reale, che rispecchi la realtà; recensioni, alle quali va risposto sempre in maniera educata anche quando sono negative, perché sono anche un aiuto per il proprietario per migliorare».

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Maria Grazia Casella
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