Guizhou, la Cina più insolita si promuove in Italia

24 Aprile 13:01 2018 Stampa questo articolo

Oltre 10mila ettari di piantagioni di tè, foreste di latifogli, grotte carsiche, canyon e colline terrazzate, una temperatura media di 15 gradi tutto l’anno. È Guizhou, la provincia nel sud-ovest della Cina, che si affaccia sul mercato italiano con l’obiettivo di avviare un interscambio turistico commerciale in grado di accompagnare il suo sviluppo, già in aumento negli ultimi dieci anni.

La presentazione ufficiale come inedita ma promettente destinazione turistica della Cina si è tenuta a Roma, con la governatrice della Provincia di Guizhou, Shen Yiquin,  che ha annunciato la firma di un accordo di  ooperazione da qui al 2020 che prevede anche una efficace promozione delle eccellenze della provincia, dal patrimonio naturalistico alla gastronomia.

In pieno sviluppo ricettivo, Guizhou può contare su una delle più moderne reti autostradali, su collegamenti ferroviari dell’alta velocità e sull’aeroporto di Guiyang (la capitale) che è già un hub strategico per 9 compagnie aeree cinesi.

Come dire che gli elementi fondanti per un suo lancio nel mercato turistico outgoing ci son tutti: dalle attrazioni ai trasporti, dalle infrastrutture all’innata ospitalità degli abitanti, dai numerosi festival folcloristici alle eccellenze per il palato come il Mao-Tai, bevanda cinese che vanta una storia lunga 2000 anni, i funghi selvatici e i piatti speziati. E sulle peculiarità da valorizzare in futuri programmi di viaggio c’è davvero l’imbarazzo della scelta: Guizhou è la provincia che ospita numerose minoranze etniche, con le loro sagre e festival di danze e canti ricchi di fascino e unicità.

Ad avvalorare la cooperazione e le potenzialità dell’interscambio turistico, è intervenuto anche l’ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese, Ruiyu Li, che ha ricordato come il valore dell’interscambio commerciale Italia-Cina ha raggiunto i 50 miliardi di dollari e che il volume di investimenti cinesi in Italia, lo scorso anno, è stato di oltre 12 miliardi di dollari.

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Andrea Lovelock
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