Guide turistiche, pressing sul governo: serve la riforma

01 Marzo 07:00 2017 Stampa questo articolo

Nuovo grido d’allarme di Confguide che, commentando la decisione del Tar del Lazio che ha annullato il decreto del Mibact sui “requisiti di abilitazione specifica siti”, rilancia la richiesta di una rivisitazione del profilo professionale della guida.

In buona sostanza, la sentenza ripristina la piena validità della legge 97/2013 e restituisce immediata applicabilità all’istituzione della guida nazionale, abilitata a operare “senza limitazioni territoriali”.

Per Paola Migliosi, presidente della federazione che fa capo a Confcommercio, «alla decadenza del decreto ministeriale 565 dell’11 dicembre 2015, decadono contestualmente le conseguenti delibere approvate dalle varie Regioni. Non si potranno, pertanto, bandire o svolgere esami né per estensioni di abilitazioni da provinciali a regionali, né per abilitazioni specifiche, almeno finché il ministero non rivedrà la normativa».

«È nostra profonda convinzione – prosegue il numero uno di Confguide – che la tutela della professione non debba consistere in un arroccamento e che l’obiettivo primario debba essere un concreto sbocco professionale, in un equilibrato contesto normativo europeo. Per questo abbiamo sempre sostenuto con le istituzioni una posizione favorevole a una regolamentazione semplice e chiara, l’unica che permetterà un contrasto serio dell’abusivismo. Confguide non è per la deregulation, ma per poche regole, certe, aggiornate e serie».

Confguide ha chiesto un incontro urgente al governo per riprendere il dialogo e ridisegnare completamente la normativa sulle guide turistiche e rivedere radicalmente l’impostazione del decreto siti.

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Andrea Lovelock
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