Da Glance a Hozho, la ricetta Alidays tra emozioni e tailor made

17 Gennaio 12:58 2019 Stampa questo articolo

Sessantasei milioni di euro di fatturato nel 2018, cento volte la cifra del primo anno, il 2002, che vedeva Davide Catania in veste di amministratore unico. Un bilancio sul quale gli Stati Uniti, culla dell’attività di Alidays Travel Experiences, pesano per il 49%, distaccati dagli inseguitori Oriente (7%) e dall’Oceania (8%). I numeri non lasciano dubbi sulla capacità progettuale dell’imprenditore milanese che, dagli esordi «con un socio e un cane», oggi conta nel proprio staff oltre 85 persone e sempre un cane. «Ben più di una mascotte – spiega Catania – perché capace di scaricare le tensioni e fare lavorare serenamente».

L’azienda ha presentato la sua nuova sede di proprietà a Milano, 900 metri quadrati su due livelli ricavati dall’ex Mulino Besozzi Marzoli, le strategie per i prossimi anni e un emozionale percorso di comunicazione con al centro il magazine Glance.

Nata nel 1992 con proposte di soggiorni studio presso alcune università americane, dal 2002 Alidays ha drizzato la prua su obiettivi leisure, trovando nelle agenzie di viaggi l’unico interlocutore. Partiti dal Nord America e via via approdati su tutti i continenti tenendo come fil rouge il tailor made sul lungo raggio, il tour operator non vede nel viaggiatore un cliente ma una persona da coinvolgere ed emozionare, nei confronti della quale le agenzie rappresentano i consulenti di un sistema virtuoso.

Il progetto Fluidtravel, varato nel 2015, conferma questo approccio: una piattaforma di esperienze di viaggio, suddivise per categoria di interesse, tematiche e destinazioni la cui architettura gravita intorno all’idea di costruire l’itinerario a partire dalla persona e dalle sue passioni.

HOZHO, IL SALTO DI QUALITÀ. Il 2018 ha visto la nascita di Hozho – armonia in lingua navajo –, la nuova avventura americana: basata New York, l’azienda partecipata per il 60% da Alidays (il rimanente quaranta è di Roman Kesseli, manager svizzero con esperienza in Expedia e Orbitz) crea prodotti di viaggio sartoriali dalla spiccata valenza tematica, che attingono la ricchezza di valori e spunti offerti dagli States. Hozho è destinata a innalzare la qualità di servizi sul territorio americano, creando una programmazione su tour guidati in esclusiva.

Anche su questa iniziativa Catania ha idee molto chiare. «Prima di sognare bisogna guardare il bilancio. Lavoriamo con piccoli passi sempre basati sull’autosostentamento – è il suo approccio manageriale – Link nuovo tra la persona e la destinazione, nel futuro di Hozho non si escludono business internazionali ma per ora il rapporto è binario con Alidays».

Hozho fornisce assistenza locale anche ai viaggiatori di Alidays, che nell’ottica di sviluppare un servizio che vada oltre l’acquisto, dal dicembre 2018 dispone di una risorsa dedicata alle Maldive, cui si affiancheranno in maggio una in Thailandia e, a marzo, un servizio concierge in Giappone. «Vogliamo che il nostro viaggiatore sia accompagnato non solo nel pre ma anche on-trip», spiega Catania.

IL LUSSO DI GLANCE. Dulcis in fundo, nella strategia di sviluppo si inserisce il progetto Glance, linea di prodotto high end e magazine – curato da Gabriele Graziani, responsabile marketing, e scritto da Alessandro Di Falco – capace di bypassare l’idea del catalogo offrendosi come una carrellata di 224 pagine di sogni, affinché nel viaggiatore possa nascere l’ispirazione per la destinazione.

Glance, luxury travel experience, punta sull’importanza della persona in una rivisitazione del lusso, inteso non tanto come categoria di spesa quanto in termini globali di eccellenza esperienziale del servizio. Le 15mila copie di Glance, che nella testata evoca il diamante solare dell’eclisse, sono distribuite alle agenzie per la clientela più esigente. Accanto al cartaceo il sito glance.alidays.it e i canali social su Facebook e Instagram.

«Obiettivi 2019? Anche solo un euro in più dell’anno appena trascorso, più qualità e la certezza di avere toccato il cuore di chi viene in vacanza con noi. Abbiamo molti repeater ma possiamo fare ancora meglio. Il “ci sono già stato” non esiste più. Noi siamo qui per rinnovare le emozioni», conclude Davide Catania

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Paola Dragotto
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