Glamping e poshtel: al mare con stile

16 Maggio 14:24 2017 Stampa questo articolo

Al mare, ma non in un villaggio. E nemmeno in hotel o in una casa. Magari riscoprendo sensazioni ormai perse nella notte dei tempi, come quella di dormire sotto le stelle o con nessun’altra compagnia che il rumore delle onde. Tutto all’insegna di un turismo slow, ma non necessariamente di basso profilo. La prova viene dall’ultimo trend in fatto di ospitalità alternativa: il glamping, fusione tra camping e glamour, nuova frontiera delle vacanze all’aria aperta. In altre parole, una sorta di evoluzione di lusso del campeggio che permette di lasciare a casa materassini e picchetti.

In arrivo da Nord America e Europa continentale, il glamping offre la libertà del campeggio, ma la comodità e il design di una vera casa. Per non parlare di verande e bagni privati, oltre che di spazi per cucinare. Anche in Italia ormai c’è l’imbarazzo della scelta.

A cominciare dal Glamping Canonici di San Marco, a Mirano, a 30 minuti da Venezia. Lodge e suite lodge sono ambienti unici, mix tra una tenda beduina e un hotel a 5 stelle, costruiti con materiali pregiati e a impatto ambientale zero. Il campeggio e villaggio Tiliguerta, a Costa Rei in Sardegna, è stato addirittura inserito sul portale internazionale glampinghub.com, il più autorevole del settore.

Sempre in Sardegna, a 2 chilometri dal mare e dalle dune di sabbia della spiaggia di Capo Conino, il Sardinna Antiga offre la possibilità di dormire negli antichi “pinnatu”, le abitazioni di pietra e legno dei pastori sardi. Dentro alle capanne però, ci sono comodi letti in legno con lenzuola bio, nel bagno saponi naturali e acqua di fonte servita in anfore di terracotta. Di notte la luce è data da una lampada al sale, proprio come una volta.

Atmosfera green anche al campeggio di Capalbio, considerato tra i dieci campeggi più Glamping d’Europa; le tende di lusso si trovano a soli 10 metri dalla spiaggia e sono circondate da macchia mediterranea. In ognuna di esse, oltre ai posti letto, vi sono poltrone, divani, bagno, giardino, frigobar e connessione ad internet wifi. In più, vengono utilizzati prodotti naturali per la pulizia, cibo biologico e locale, e la raccolta differenziata è una realtà.

Insomma, niente di più lontano dagli hotel extralusso previsti da Flavio Briatore per la Puglia, modello che peraltro prevede la bocciatura anche delle masserie. E chissà cosa ne penserebbe il businessman cuneese di uno dei pochissimi esperimenti in Italia (se non l’unico) di poshtel: ostelli di lusso – il termine nasce dalla fusione di posh (elegante) e hotel – come l’Ulisse Deluxe Hostel di Salerno, sorto nel centro storico della città, a pochi passi dal mare. Oltre alle classiche sistemazioni in dormitorio, dove un posto letto non costa più di 20 euro, sono disponibili anche stanze matrimoniali a poco più di 40 euro ma, soprattutto, una zona relax con Spa, piscina coperta e palestra attrezzata.

E se un ostello, per quanto deluxe, rimane un luogo sempre troppo affollato, un’alternativa decisamente più silenziosa esiste: il faro di Capo Spartivento (in Sardegna), unico, in Italia, aperto al pubblico. Qui, su una scogliera a picco sul mare, nell’estrema punta sud dell’isola, ha aperto una luxury guest house con sei suite (12 posti letto) aperta tutto l’anno.Mentre la lanterna funzionante che si trova al terzo piano (non accessibile per il divieto imposto dalla Marina Militare) continua nella sua opera di guida ai naviganti.

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Giorgio Maggi
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