Gite scolastiche, la ripartenza è a ostacoli

Gite scolastiche, la ripartenza è a ostacoli
07 Giugno 07:00 2022 Stampa questo articolo

Ripartono, ma con fatica, le gite scolastiche in Italia. Dopo il via libera di metà marzo, che segue uno stop del comparto lungo due anni dall’ordinanza del 23 febbraio 2020, intervallato da alcune piccole possibilità domestiche ai tempi delle “zone bianche”, sono arrivate le prime vere richieste di preventivi e di viaggio nelle agenzie e per i t.o. specializzati in turismo scolastico.

«Trovandoci, però, in una stagione ormai avanzata e con pochissime settimane disponibili abbiamo cercato di accontentare il maggior numero di scuole che hanno scelto unicamente destinazioni nazionali, con Napoli in testa alla classifica delle richieste», racconta Paolo Radici, presidente dell’Associazione Italiana Agenzie Turismo Scolastico (Aiats).

«A incidere è stato anche il conflitto in Ucraina, che non ha di certo aiutato il turismo fuori dai confini italiani. Parlando di percentuali possiamo dire che rispetto a un anno pre Covid medio siamo ancora allo 0% di richieste per l’estero e a un 15-20% per le destinazioni in Italia, e confidiamo naturalmente che il settore possa riprendere il lavoro a pieno regime dal prossimo anno scolastico», aggiunge Radici.

Problema irrisolto, sempre legato alle conseguenze della pandemia, «è la bomba a orologeria dei rimborsi Covid – aggiunge il vicepresidente dell’associazione Samuele Zerbini – Sono stati per legge emessi dei voucher che fra poco andranno all’incasso, e abbiamo chiesto al governo di intervenire visto che tutti gli acconti pagati dalle agenzie per i medesimi soggiorni in buona parte non sono rientrati, soprattutto quelli per soggiorni all’estero. Tutte le aziende che sono state chiuse hanno avuto un risarcimento specifico: noi no. Ci sono state, poi, applicazioni errate e non coerenti del Codice del Turismo nell’ambito delle contrattazioni con le scuole e in fase di sospensione delle gite scolastiche. Con il risultato che, in pieno caos e in pieno lockdown ci hanno imposto la restituzione degli importi anticipati tutelando, anche giustamente, il cliente, ma ignorando totalmente le nostre esigenze e creando una divaricazione tremenda in tempo di Covid, che ancora paghiamo».

Ma mentre Aiats e i suoi associati – un centinaio su tutto il territorio nazionale, comprese le realtà che operano nell’ambito dei corsi di lingua esteri – cercano una via d’uscita ai problemi sopracitati, l’ambizione è di cogliere l’opportunità del rilancio portando sviluppo e innovazione per il turismo scolastico: «Cogliendo l’occasione di questo grande reset, proviamo a mettere mano a procedure di affidamento viaggi ferme agli anni ’80. Inoltre, ed è la parte per noi più importante, stiamo cercando di proporre incentivi al viaggio scolastico che lo innovino dalle fondamenta. Come tutti sappiamo la gita è uno dei momenti che ricordiamo per tutta la vita, la sua importanza è chiara. E per questo pensiamo che debba essere sempre migliore, e in un mondo in cui le occasioni di viaggio sono ormai molteplici la gita può riprendersi ancora di più il valore di un viaggio diverso, un viaggio appunto d’istruzione, di conoscenza e di apertura verso il nuovo», termina Samuele Zerbini.

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Giulia Di Camillo
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