Giappone, stangata per Airbnb: al bando 50mila case

08 Giugno 07:00 2018 Stampa questo articolo

In Giappone l’imminente entrata in vigore delle nuova legge di regolamentazione dell’home sharing colpirà l’80% delle case disponibili su Airbnb. Lo riferisce Nikkei, quodidiano finanziario nipponico, che sottolinea come la rimozione sia già in atto e si concluderà entro il 15 giugno, data in cui entrerà ufficialmente in vigore la nuova legge.

Le offerte disponibili sul portale, quindi, potrebbero passare da 62.000 a circa 13.800 perché, secondo la norma approvata, gli host saranno vincolati a regole come il tetto massimo di affitto fissato a 180 giorni l’anno, l’omologazione alle normative sulle emergenze antincendio e antismiche (già sono in vigore negli hotel ma non in tutte le dimore tradizionali, compresi i ryokan) e la registrazione del servizio presso le autorità di competenza.

Prima di questa norma, in Giappone non c’era una iter specifico che regolamentava il settore dell’home sharing. Ad oggi, però il governo nipponico ha chiesto al colosso di San Francisco di cancellare tutte le prenotazioni sugli host irregolari. Airbnb ha fatto sapere che già dal prossimo lunedì toglierà dal portale tutti gli annunci dei proprietari che non avranno dimostrato di essere in regola con i permessi (che sembrano essere una larga maggioranza).

SI MUOVE PARIGI. Intanto prosegue anche il braccio di ferro con le città europee. Amsterdam ha deciso di proibire soggiorni superiori ai 30 giorni e di vietare l’affitto nei quartieri centrali, mentre il comune di Parigi, è in attesa della sentenze del tribunale sulla richiesta di cancellazione di tutte le proposte di operatori registrati sul portale senza partita Iva che porterebbe alla cancellazione di oltre 43mila case, l’84% circa di tutta l’offerta Airbnb nella Ville Lumiere.

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