Gastronomia e lusso, la nuova frontiera della Repubblica Dominicana

17 Ottobre 11:38 2019 Stampa questo articolo

Cucina densa di aromi che conquista i palati: grazie all’unione dei frutti di una terra fertile, a secoli di esplorazioni e influenze occidentali e orientali. È la gastronomia della Repubblica Dominicana che ha portato i Caraibi a Roma per il secondo anno di seguito, a chiusura del II° Festival Gastronomico Dominicano, lo scorso 11 settembre. E i testimonial d’eccezione dell’evento tenutosi al Ristorante Open Colonna della Capitale non potevano che essere i piatti elaborati da Inès Paèz – meglio conosciuta come Chef Tita – a raccontare le delizie della cucina creola come ulteriore fascinazione e motore dello sviluppo del turismo dominicano e alla crescita economica del Paese.

Dal sancocho, zuppa di carne bovina con yucca, patata, platano e coriandolo; al popolare e genuino bandera (composizione tipica dei Paesi caraibici di  riso, fagioli e carne) passando per le fettine di platano fritte conosciute come tostones, il locrio con il suoni di gamberoni, gamberi, aringhe e merluzzo fino al latte di cocco, le empanaditas e l’accompagnamento finale del genuino cacao dominicano, di un bicchiere di rum aromatico e di un tipico sigaro.  Ma il festival è stato anche l’occasione per fare il punto della situazione sulla destinazione turistica Repubblica Dominicana con la presenza del direttore dell’ente del Turismo, Neyda Garcia.

«Continua la nostra attenzione per il trade italiano e il focus specifico sul lusso – sottolinea il direttore – In questi mesi e dopo la presenza alla fiera di Rimini portiamo  la Repubblica Domincana in cinque città italiane in collaborazione con Press & Swan. Seguiranno, poi, diversi fam trip. Puntiamo, inoltre, differenziare sempre più i target: dall’ecoturismo alle famiglie, dai food lovers agli high spender, perché il nostro Paese non è solo una destinazione di massa all inclusive». Dopo l’avvio, lo scorso anno,  del progetto luxury che ha coinvolto Milano, Brescia e il Veneto, Neyda Garcia prosegue il suo lungo itinerario in Italia per stringere relazioni più forti con le agenzie che si dedicano al lusso.

«Dopo aver incontrato alcune adv top di Roma, sarà la volta di Puglia e Sicilia. La Repubblica Dominicana  ha un’ ampia offerta di boutique hotel e resort 5 stelle, servizi esclusivi e campi da golf», sottolinea Neyda Garcia.

Il Paese, in ogni caso, continua la sua crescita turistica globale. Nei primi sette mesi del 2019, infatti,  ha registrato 4.166.646 arrivi, il +1,47%  rispetto allo stesso periodo nel 2018. Positivi anche gli arrivi dall’Italia che, con 48.093 turisti da gennaio a luglio 2019  ha ampiamente superato la soglia dei 46mila dello scorso anno, con una crescita del +4,48%).

«L’Italia ha consolidato la sua posizione di quinto Paese europeo per numero di arrivi con una durata media di permanenza di 8/9 giorni con una spesa quotidiana, calcolata a livello internazionale, di circa 140 euro al giorno. Le destinazioni più scelte del Paese da parte degli italiani sono Bayahibe, Samanà e Santo Domingo, con la capitale che negli ultimi due anni ha subito un profondo rinnovamento voluto dal governo».

Ultimo, ma non meno importante, secondo Neyda Garcia c’è allo studio la possibilità di far nascer una nuova rotta aerea Roma-Santo Domingo con Blue Panorama. «Stiamo avendo alcuni colloqui con la compagnia, la rotta avrebbe un interesse non solo leisure, ma anche per il turismo etnico», conclude la manager.

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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