Gaffe di easyJet sulla Calabria: la dura reazione del travel

24 Giugno 11:32 2020 Stampa questo articolo

Il turismo organizzato italiano non ci sta. La gaffe di easyJet su Lamezia Terme e la Calabria è inaccettabile. «I geni del marketing e dell’advertising di alcune grandi realtà riescono a distruggere l’immagine promozionale dell’Italia all’estero che ci costa enormi investimenti e sacrifici», dichiara Ivana Jelinic, presidente di Fiavet.

“Questa regione soffre di un’evidente assenza di turisti a causa della sua storia di attività mafiosa e di terremoti”, ha scritto la low cost inglese sul suo sito web pubblicizzando (in questo caso danneggiando) la Calabria, che in questo preciso momento storico, tra l’altro, ha bisogno di tutto tranne che di uno spot del genere.

Per Jelinic questo è un fatto intollerabile, da biasimare e condannare: «Abbiamo veramente bisogno di difenderci da attacchi di immagine di questo tipo al marchio Italia. Le frasi vergognose che denigrano una delle meravigliose regioni del nostro sud suppliscono alla mancanza di fantasia che aleggia negli uffici marketing di questa compagnia, per cui le scuse non bastano più. Claim e contenuti di questo tipo hanno le loro radici in preconcetti e pregiudizi che in un’azienda il cui core business è il viaggio sono un assoluto controsenso».

«Queste battute generano cali in borsa, cali di afflussi turistici, insicurezze in una situazione in cui la sicurezza è il primo requisito della domanda turistica alla riapertura delle frontiere – aggiunge il presidente – Quindi questi errori sono intollerabili da una compagnia aerea che distrugge il suo stesso business assieme al nome del nostro Paese».

Stessa indignazione per Federturismo Confindustria: “Lo spot di easyJet doveva essere un invito promozionale per visitare Lamezia Terme e si è trasformato in una pubblicità offensiva e irriguardosa nei confronti della Calabria. Ed è solo l’ultima di tante provocazioni pubblicitarie in cui l’Italia viene associata alla mafia”.

Federturismo ribadisce, infine, come sia “fondamentale riabilitare il brand Italia con un lavoro sinergico che ci vede tutti coinvolti e compatti”.

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