G20 Turismo, impegno “a metà” nella Carta di Bali

G20 Turismo, impegno “a metà” nella Carta di Bali
28 Settembre 13:34 2022 Stampa questo articolo

Un turismo green, circolare e digitale: sono i punti-cardine della Carta di Bali, il nuovo Manifesto condiviso dai leader del G20 Turismo, i Paesi a maggior sviluppo turistico, tra cui l’Italia, che intendono così rilanciare il settore.

Non c’è, purtroppo, una dichiarazione congiunta di tutti i ministri del Turismo, perché le diverse posizioni di alcuni Paesi sulla guerra in Ucraina non hanno reso possibile la stesura di un documento ufficiale che avrebbe avuto ben altro peso, con vincoli per tutti i governi. Si tratta, invece, di una Carta con linee guida che assomigliano più a buoni propositi, che a precisi impegni.

Si va da innovazione e digitalizzazione allo sviluppo del capitale umano, dall’empowerment di donne e giovani all’economia circolare che tenga conto dei cambiamenti climatici. Nodi cruciali per impostare al meglio gli investimenti nel settore. Altro tema di rilievo, le sinergie tra industria creativa e turismo.

Al termine dei lavori l’amministratore delegato dell’Enit, Roberta Garibaldi, presente a Bali in rappresentanza del nostro Paese, ha dichiarato: «L’Italia sta già incorporando nella propria strategia i princìpi che abbiamo discusso in questi giorni, dalla digitalizzazione alla promozione di un turismo che sia realmente sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Il confronto e il coordinamento delle azioni a livello internazionale è fondamentale per sostenere la ripresa e far fronte alle numerose sfide e alla profonda trasformazione richiesta a tutti gli attori del turismo».

L’evento è stato anche l’occasione per presentare un quadro aggiornato del settore. L’Unwto ha evidenziato la costante ripresa rispetto agli anni passati, delineando un quadro positivo: nei primi sette mesi del 2022 (gennaio-luglio) gli arrivi turistici internazionali sono cresciuti del 172% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Ciò significa che il settore ha saputo recuperare quasi il 60% dei livelli prepandemici. L’Europa ha registrato valori superiori alla media (+190%), grazie soprattutto alla forte domanda statunitense.

Le prospettive sono positive. Nonostante le sfide che dovrà affrontare nel breve e medio periodo, le stime del Wttc – World Travel and Tourism Council indicano tassi di crescita del settore doppi rispetto alla media globale per i prossimi 10 anni. Ciò si tradurrà in oltre 126 milioni di nuovi posti di lavoro, di cui due terzi nei Paesi del G20.

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Andrea Lovelock
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