Finale Ligure, campagna di tamponi rapidi in accordo con le imprese turistiche

Finale Ligure, campagna di tamponi rapidi in accordo con le imprese turistiche
23 Febbraio 07:00 2021 Stampa questo articolo

Screening e insieme promozione turistica del territorio come destinazione sicura e controllata, in preparazione della prossima stagione. A gennaio 2021, la città di Finale Ligure ha avviato il finanziamento della campagna di tamponi rapidi nell’ambito delle azioni di prevenzione rivolte a categorie ritenute più sensibili e vulnerabili.

Il progetto “Tampone Rapido per la Città” – realizzato grazie alla collaborazione con il Consorzio Liguria Salute e con la partecipazione attiva di Finale Salute – intende effettuare uno screening quanto più attuale e preciso possibile della situazione dei contagi, soprattutto per quelle categorie che sono a contatto con numerose persone e quindi a rischio contagio.

Molte attività produttive ed esercenti del finalese che hanno accolto favorevolmente il progetto (tra cui alberghi, stabilimenti balneari e attività commerciali, bar e ristoranti) e si sono mostrati più che disponibili nell’effettuare il tampone rapido per garantire sicurezza e fiducia sia al proprio personale che alla propria clientela.

La città di Finale Ligure ha dato voce alle associazioni di categoria del settore turistico locale che, dopo mesi di chiusura e di mancati introiti, intendono unirsi per affrontare questo momento e risollevandosi dalla crisi pandemica.

Tra gli aderenti al progetto del comune c’è Andrea Oliveri, presidente della delegazione Upa (Unione Provinciale Albergatori) Finale Ligure e Varigotti.

Prima della pandemia, spiega, «la promozione turistica di Finale Ligure e del finalese era in assoluto divenire, soprattutto per quanto concerne la destagionalizzazione della destinazione, conosciuta da molti solo come località marina. Grazie ai numerosi sforzi e agli investimenti realizzati in questo ambito, era riuscita ad essere apprezzata quale meta outdoor d’eccellenza».

L’estate 2020, «seppur breve, ha comunque permesso a diverse attività di lavorare – aggiunge Oliveri – Ma una destinazione come la nostra, votata alla destagionalizzazione, si trova ora a dover fare i conti con questa situazione, soprattutto perché è venuta a mancare una buona parte di introiti provenienti dal turismo estero. Il futuro è incerto: durante le passate festività natalizie sono state molte le restrizioni e il turismo e le strutture ricettive ne hanno risentito particolarmente. Quest’anno la situazione pareva potesse essere diversa con l’inizio della campagna vaccinale, ma il sentore e il sentimento di molti invece è di assoluta incertezza sul futuro».

Per quanto riguarda la stagione estiva, «è difficile fare previsioni e non ce la sentiamo neanche di farle: non vogliamo darci e dare false speranze e cerchiamo di vivere alla giornata, perché risulterebbe ancora più difficile dover all’ultimo minuto annullare, cancellare o non poter neanche riaprire determinate realtà locali per i cambi repentini di colore della Regione, come accaduto nel weekend di San Valentino».

Idem per Pasqua: «Abbiamo ricevuto qualche telefonata ma per lo più sono clienti che richiedono informazioni o si accertano della situazione locale. Sembrano più spaventati, forse perché dopo un anno così duro e difficile, non sono particolarmente fiduciosi nel futuro e la Pasqua non è attualmente il primo pensiero per turisti né locali né nazionali», conclude il presidente Upa.

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