Le previsioni di Federturismo: 2020 all’insegna dell’intermodalità

Le previsioni di Federturismo: 2020 all’insegna dell’intermodalità
15 Gennaio 07:00 2020 Stampa questo articolo

Sarà l’intermodalità la chiave di volta del turismo targato 2020. «Servono porte di accesso efficienti e integrate con i sistemi infrastrutturali, un’accessibilità locale per i flussi turistici verso le città d’arte e i centri minori attraverso un’integrazione modale», ha detto senza mezzi termini il presidente di Federturismo Confindustria Gianfranco Battisti durante un incontro organizzato a Milano per tracciare la via del mondo turistico nei prossimi dodici mesi.

Un progetto che va nella direzione di quanto farà il Gruppo Fs, che entro il 2023 ha intenzione di integrare 10 nuovi aeroporti sull’asse dell’Alta Velocità ferroviaria. «Più in generale, però, è l’intero sistema Italia che deve puntare ad attrarre stranieri, puntando su vacanze esperienziali e riducendo la stagionalità estiva, la più alta al mondo».

Intanto, i dati già parlano di una storia di successo, con l’Italia che piace sempre di più agli stranieri, in particolare a quelli provenienti da Stati Uniti, Cina e Russia. «Nel 2020 ci aspettiamo una crescita del 3-3,5% nelle presenze, a cui si aggiunge un +6% nella spesa internazionale», ha aggiunto Magda Antonioli, consigliere Enit e vice presidente dell’European Travel Commission.

Intanto, mentre il numero di turisti stranieri che ha superato per la prima volta quelli italiani (e la spesa estera è arrivata a 42 miliardi di euro), per il 2020 si prevede che gli arrivi aumenteranno del 3% così come le partenze internazionali degli italiani si stima sfioreranno i 25 milioni.

 

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Giorgio Maggi
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