Federterziario: «Turismo in una crisi strutturale senza precedenti»

Federterziario: «Turismo in una crisi strutturale senza precedenti»
12 Settembre 15:32 2022 Stampa questo articolo

Primo bilancio della stagione turistica 2022 da Federterziario Turismo, che nel contempo lancia anche un allarme per sollecitare interventi tempestivi a sostegno del comparto.

Secondo i dati di Federterziario Turismo, l’inflazione morde imprese e lavoratori a un tasso reale ben superiore al 9%. Le materie prime del comparto agricolo hanno registrato impennate superiori al +45%, i costi energetici si sono quasi decuplicati e il costo del lavoro è diventato insostenibile.

«Il turismo nazionale e internazionale – afferma Enzo Carella, presidente di Federterziario Turismo – continua a mostrare segni di una ripresa costante dall’impatto della pandemia, nonostante le crescenti sfide economiche e geopolitiche che rischiano di far precipitare la filiera del turismo già in una crisi strutturale senza precedenti».

Da un lato il turismo nazionale ha visto un forte rimbalzo negli ultimi quattro mesi del 2022, segnando risultati in linea o superiori al pari periodo del 2019, con la spesa dei turisti provenienti da Francia, Germania, Italia e Stati Uniti ormai compresa tra il 70% e l’85% dei livelli pre-pandemia. «Dall’altro – continua Carella – costi energetici fuori controllo, costi delle materie prime alle stelle e situazione politica in stallo rischiano di aggravare irrimediabilmente la salute di imprese che avevano appena assaporato una ventata di ripresa. In questo contesto, complice l’imminente tornata elettorale del 25 settembre, molti imprenditori hanno deciso di sospendere la propria attività o di chiudere anticipatamente la stagione estiva per limitare i costi, con un grave danno per imprese, territori e lavoratori».

In arrivo, dunque, un autunno-inverno ricco di incognite: «alcuni temi sono diventati improrogabili – dichiara Carella – se non affrontati immediatamente, rischiano di provocare uno smottamento insostenibile per la filiera turistica e per l’intera economia italiana che ha beneficiato di un bonus di entusiasmo estivo. L’industria turistica italiana deve poter esprimere la propria forza nei 12 mesi dell’anno e in tutti i territori. In un panorama complicato come quello che si intravede, stridono gli annunci trionfalistici che parlano di stagione record. Siamo tutti felici per gli ottimi segnali riscontrati in estate, siamo altrettanto preoccupati per le nubi all’orizzonte e per i conti economici delle imprese. Ora l’agenda politica non dimentichi che abbiamo bisogno di un ministero del Turismo forte».

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