Federalberghi Puglia e Unicredit, protocollo d’intesa sul turismo

03 Ottobre 12:24 2019 Stampa questo articolo

Durante il Forum delle Economie Turismo di Unicredit a Bari, Francesco Caizzi, presidente Federalberghi Puglia, e Annalisa Areni, regional manager Sud di Unicredit, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa sul turismo. Un documento importante per il turismo della Puglia, che impegna l’associazione regionale degli albergatori e la banca a lavorare insieme per la crescita delle imprese turistico-ricettive, la qualità dell’offerta, la formazione degli operatori, per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro e lo sviluppo culturale, sociale ed economico dell’intero territorio.

«L’intesa con Unicredit offre nuove opportunità di sviluppo all’intera filiera del turismo pugliese – commenta Caizzi – In prima linea, c’è il sistema alberghiero che è l’asse portante dell’intera filiera. Nella positiva contingenza che sta attraversando il turismo pugliese, questo atto ci permetterà di lavorare in sinergia con il sistema bancario e, facendo rete con gli attori pubblici e privati, si potranno avviare azioni come il perfezionamento della qualità dell’accoglienza, l’ottimizzazione della sua commercializzazione e della sua promozione».

Il presidente di Federalberghi Puglia parte dai risultati positivi della Puglia negli ultimi dieci anni, per ribadire che si tratta di dati da consolidare, per far crescere il Pil regionale e creare posti di lavoro. «Abbiamo bisogno di aziende turistiche solide che operino nel solco della legalità, in rete con gli altri attrattori della regione, da quelli culturali a quelli paesaggistici a quelli del sistema agroalimentare – aggiunge – Abbiamo l’urgenza di distruggere il lato oscuro del nostro turismo, ovvero l’abusivismo ricettivo. Gli albergatori non sono ostili alle strutture extra alberghiere o alle nuove forme delineate dalla sharing economy, bisogna però tenere conto della drammatica realtà dei numeri. Il fenomeno Airbnb nel 2019 ha immesso online sul mercato turistico pugliese 40.481 alloggi (+88,28% rispetto al 2017), non censiti fiscalmente e, quindi, generatori di un livello imponente di evasione fiscale».

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