Federalberghi, crescita sotto la media mondiale per Roma e l’Italia

12 Dicembre 16:24 2018 Stampa questo articolo

Durante il tradizionale pranzo di Natale del consiglio direttivo di Federalberghi Roma – alla presenza dell’assessore al Turismo della Regione Lazio Lorenza Bonaccorsi e dell’assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale Carlo Cafarotti – il presidente Giuseppe Roscioli ha tracciato un bilancio dell’anno che si avvia alla conclusione.

«A Roma il turismo è cresciuto, ma purtroppo non al livello delle destinazioni competitor: siamo fermi a un + 2/3% circa rispetto al + 4,50 % mondiale – ha detto Roscioli – Come evidenziato da Federalberghi nazionale nell’analisi delle ultime stime ufficiali, come il recentissimo Rapporto di Bankitalia su numeri e potenziale di sviluppo del nostro turismo, l’incidenza del mercato nero sulla nostra economia di settore comporta la perdita di milioni e milioni di presenze turistiche. Per questo c’è bisogno di fare sistema, a tutti i livelli».

La città, ha aggiunto ancora il presidente di Federalberghi Roma «sconta oggi una serie di fattori negativi, eliminabili solo se a livello istituzionale sarà stabilita l’importanza di farne una capitale dell’accoglienza: la tassa di soggiorno più alta d’Europa, l’esplosione incontrollata dell’abusivismo ricettivo, i continui furti ai turisti, un piano pullman sul punto di entrare in funzione che non risolve i problemi e penalizza le fasce più deboli e anziane. Siamo diventati una destinazione low cost dove un numero imprecisato di persone soggiorna al di fuori di ogni controllo, sia di tipo fiscale che legato alla sicurezza: dobbiamo agire a livello normativo e unire le strategie di pubblico e privato per tornare in alto, e restituire all’economia cittadina l’enorme potenziale, anche occupazionale, che il nostro turismo può garantire sia in termini diretti che d’indotto».

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