Fallimento Adria, i piani di Lufthansa in Slovenia

23 Ottobre 11:00 2019 Stampa questo articolo

Rimpiazzare Adria Airways il prima possibile: è l’obiettivo del governo sloveno, che dopo il fallimento del vettore di bandiera avrebbe individuato in Lufthansa Group il partner ideale per dare vita, congiuntamente, a una nuova compagnia aerea nazionale il cui lancio sarebbe previsto per febbraio 2020, con una flotta di 10-12 aeromobili.

Secondo il quotidiano economico Finanzas, però, Lufthansa avrebbe respinto la proposta slovena, ribadendo in più riunioni con il ministro dello Sviluppo economico e della Tecnologia, Zdravko Počivalšek, di non essere interessata a creare una nuova aerolinea con base nell’aeroporto di Lubiana (Brnik).

Intanto, il Gruppo tedesco aggiunge gradualmente voli sulla capitale slovena, con l’avvio delle operazioni di Swiss da Zurigo a cui si aggiungeranno quelle di Lufthansa da Francoforte e Monaco e quelle di Brussels Airlines da Bruxelles.

Quattro rotte, queste, che rappresentano il 40% circa dei voli programmati per quest’estate da Adria, che il giorno 30 settembre ha presentato istanza di fallimento cancellando tutti i collegamenti e anticipando la mossa dell’agenzia per l’aviazione civile slovena (Caa), il cui ultimatum scadeva nella mezzanotte del 2 ottobre scorso e prevedeva il ritiro del certificato di operatore aereo.
Alla base del crac di Adria, che così come i vettori del Gruppo Lufthansa era in Star Alliance, ci sarebbe un accumulo di debiti pari a oltre 40 milioni di euro.

Ma nonostante i ripetuti “no” dell’azienda tedesca, su hosteltur.com si legge come il ministro Počivalšek resti fermo sulle sue convinzioni, almeno per ora: «Qualunque sia il nuovo vettore nazionale dovrà nascere solo in associazione con Lufthansa».

Nel frattempo, la società di analisi ForwardKeys ha rivelato che il fallimento di Adria Airways porterà una significativa riduzione della connettività su Lubiana quest’inverno. E i mercati maggiormente interessati saranno Austria, Germania e Francia, dove la compagnia rappresentava rispettivamente il 99,6%, l’87,3% e il 50,8% della capacità sui voli da questi Paesi.

«Data l’attrattiva della Slovenia come destinazione, spero che altre compagnie aeree colmino i vuoti lasciati da Adria, ma nessuno sa quanto tempo ci vorrà per tornare ai livelli di prima», ha commentato Olivier Ponti, vice president insights ForwardKeys.

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