Fallimenti, l’Ue chiede più garanzie alle linee aeree

30 Ottobre 10:44 2019 Stampa questo articolo

Assist del Parlamento europeo all’industria dei viaggi, che sollecita da anni una rigida regolamentazione e tutela dei viaggiatori nei casi di fallimenti aerei. In una Risoluzione adottata il 25 ottobre scorso, il Parlamento Ue, richiamando la clamorosa vicenda del fallimento Thomas Cook che ha generato gravi danni a fornitori e lavoratori del settore – ma ha sostanzialmente riprotetto tutti i clienti grazie al sistema di garanzia stabilito dalla Direttiva pacchetti Ue – rilancia l’urgenza di adottare un analogo sistema di garanzia nei casi di insolvenza e fallimenti delle compagnie aeree.

L’Ectaa, che rappresenta oltre 70mila agenzie di viaggi in Europa, ha espresso viva soddisfazione per questa nuova, ufficiale e forte presa di posizione dell’organismo comunitario che potrà finalmente sbloccare l’annoso problema dei danni derivanti dai fallimenti di aerolinee, soprattutto alla luce delle più recenti e clamorose bancarotte nei cieli, vedi Adria e Aigle Azur.

Dal 2018 ad oggi, infatti,  sono state ben 32 le compagnie aeree fallite che hanno lasciati a terra milioni di passeggeri. In buona sostanza il Parlamento sollecita l’adozione di un regolamento che obblighi i vettori, esattamente come i tour operator, di fornire adeguate garanzie per il rimborso e il rimpatrio dei passeggeri in caso di insolvenza.

Nella Risoluzione Ue si legge testualmente che nel trasporto aereo “i passeggeri-consumer vittime di fallimenti aerei non vengono trattati allo stesso modo e che è intollerabile l’assenza, nel settore aereo, di una regola che imponga una protezione simile a quella imposta ai tour operator. Di fatto Bruxelles respinge la prassi in uso nel trasporto aereo che costringe un passeggero rimasto a terra a dover acquistare un nuovo biglietto aereo, talvolta molto oneroso, salvo poi rivalersi con tempistiche troppo lente e procedure differenti da vettore a vettore.

Il Presidente dell’Ectaa, Pawel Niewadomski ha ricordato che «Già dieci anni fa il Parlamento europeo aveva sollecitato la elaborazione di una rigida regolamentazione nei casi di insolvenza nel trasporto aereo, ma ben poco è successo. Oggi, alla luce dei più recenti casi di fallimento di vettori è quantomai urgente porre rimedio a questa anomalia che danneggia soprattutto i viaggiatori».

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Andrea Lovelock
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