Extralberghiero a Milano, bruciati 112 milioni di fatturato

Extralberghiero a Milano, bruciati 112 milioni di fatturato
02 Febbraio 10:57 2021 Stampa questo articolo

Anche il settore extralberghiero di Milano traccia il disastroso bilancio dell’anno Covid: nel 2020 sono stati bruciati 112 milioni di euro di fatturato.

Il fatturato delle strutture ricettive extralberghiere di Milano nel 2020 è infatti crollato a 94,8 milioni contro i 207,6 del 2019, con una riduzione di oltre 112,8 milioni pari a una perdita del 54,32% con picchi nei mesi di novembre e dicembre di oltre -75%. È quanto emerge dall’analisi di Otex, primo osservatorio sul turismo residenziale extralberghiero in Italia promosso dall’associazione Property Managers Italia. 

Inoltre il mercato dell’extralberghiero milanese presenta  una riduzione dell’offerta di annunci di oltre 3027 unità a testimonianza del fatto che gli operatori stanno perdendo fiducia, uscendo dal mercato.

«Questi dati confermano come la situazione, fatto salvo per i mesi di agosto, settembre e ottobre, stia progressivamente peggiorando sia dal punto di vista della domanda che da quello dell’offerta, a causa delle forti restrizioni sui viaggi», commenta Marco Nicosia, data analyst di Otex e fondatore di Full Price.

Gli fa eco Stefano Bettanin, presidente Property Managers Italia, che osserva: «Le cifre dimostrano che questo drammatico calo del fatturato del nostro settore è dovuto, in gran parte, all’incapacità delle istituzioni di mettere in campo misure idonee alla situazione, condannando di fatto migliaia di aziende al fallimento».

E anche le ultime disposizioni del governo, come la possibilità di spostarsi nelle seconde case, negli appartamenti in affitto per almeno 30 giorni o negli hotel, ma non nelle case vacanza per brevi periodi, hanno provocato ingenti danni all’extralberghiero. «La pandemia ha bloccato il mondo intero e di questo non possiamo incolpare nessuno –continua Bettanin – Ma in Italia ci sono chiare responsabilità per il disastro a cui stiamo assistendo. Prendere decisioni sciagurate come quelle contenute negli ultimi dpcm significa non conoscere affatto il settore e, di conseguenza, essere i responsabili della sua distruzione. Mi devono spiegare perché una stanza di albergo è sicura, ma una casa affittata per una settimana no. Queste assurdità non sono colpa del Covid, ma di una classe politica inadeguata che fa scelte irresponsabili e senza logica».

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