Europcar, l’assemblea generale approva il piano di ristrutturazione

25 Gennaio 10:40 2021 Stampa questo articolo

Ristrutturazione finanziaria e nuova fase del piano strategico Connect per Europcar Mobility Group. Sono le decisioni approvate nel corso dell’assemblea generale straordinaria presieduta dal chiarman Supervisory Board, Jean Paul Bailly, e svoltasi eccezionalmente senza la presenza fisica dei suoi azionisti, in sessione chiusa.

L’attuazione del piano di ristrutturazione finanziaria sono state approvate: questo permetterà così al Gruppo di attuare il piano globale che prevede una riduzione massiccia del debito societario del Gruppo pari a 1.100 milioni di euro attraverso la trasformazione del debito in equity, nonché una significativa iniezione di denaro attraverso aumenti di capitale1 e nuove linee di finanziamento della flotta (circa 500 milioni di euro in totale).

Durante la riunione, il ceo Caroline Parot ha ricordato come il Gruppo sia stato duramente colpito dalla crisi Covid-19, subendo un impatto significativo sui ricavi e, di conseguenza, un forte aumento del debito aziendale e del suo peso. Questo ha portato il Gruppo a lanciare un’importante ristrutturazione finanziaria all’inizio di settembre 2020, adattando al contempo la sua strategia agli effetti a lungo termine della crisi.

Momento clou dell’assemblea è stata poi la presentazione di “Connect”, il piano strategico il cui obiettivo è quello di posizionare il Gruppo come uno dei principali attori della mobilità sostenibile, digitale e connessa negli anni a venire. A tal proposito Caroline Parot ha dichiarato: «Oggi, grazie ai nostri azionisti, il Gruppo si è dotato  di un piano globale e di rapida esecuzione che consentirà di ottimizzare la struttura del capitale aziendale del Gruppo, permettendoci così di concentrarci su una veloce attuazione del nostro piano “Connect”. Vorrei ringraziare i nostri azionisti e in particolare Eurazeo, per il loro sostegno: il loro voto positivo segna l’apertura di un nuovo capitolo nella storia del Gruppo. Non solo permettono al Gruppo di continuare a servire i clienti in più di 140 paesi in tutto il mondo, ma danno anche la possibilità a un grande attore della mobilità di uscire più forte dalla crisi».

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