Europa, la guerra in casa
non spaventa i viaggiatori

by Andrea Lovelock | 26 Maggio 2022 11:14

Una ripresa lenta, seppur costante, della voglia di viaggi lungo raggio in Europa. Sotto esame sei tra i principali mercati esteri – Brasile, Canada, Cina, Giappone, Russia e Usa – a quanto pare più condizionati dalle preoccupazioni per il Covid, dall’assenza di comodi collegamenti e dai costi dei servizi, piuttosto che dal conflitto in Ucraina. È quanto emerge dall’ultimo Long-Haul Travel Barometer della Etc – European Travel Commission, che ha fornito un approfondimento sul sentiment dei viaggiatori per l’estate 2022 (maggio-agosto). In linea generale, l’appeal del vecchio continente rimane al di sotto dei livelli pre pandemia, ma è comunque leggermente migliorato rispetto a un anno fa.

Tecnicamente, l’intenzione di viaggio è misurata attraverso un indice che riflette il sentimento dominante: valori superiori a 100 punti indicano un’evoluzione positiva, inferiori a 100 mostrano un atteggiamento negativo.

Sebbene la guerra abbia scombussolato il settore reduce dal Covid, le questioni geopolitiche sembrano avere al momento un impatto limitato nella maggior parte dei mercati di origine long haul (fatta eccezione per Cina e Russia), con ben il 76% degli intervistati che afferma come il conflitto non abbia influito sulle  intenzioni di viaggio.

«C’è cauto ottimismo – afferma Luís Araújo, presidente di Etc – È incoraggiante che il conflitto in Ucraina non sia diventato un altro forte deterrente ai viaggi internazionali in Europa, che rimane una destinazione sicura e attraente. Tuttavia, le ricadute del conflitto, come l’aumento dei prezzi, stanno comunque ostacolando la ripresa. Promuovere l’Europa sui mercati esteri e ripristinare la mobilità internazionale sarà quindi cruciale per la ripresa del settore nel 2022».

Come è ovvio che sia, è invece basso il desiderio dei viaggiatori russi di visitare l’Europa (78 punti), al di sotto dei livelli Covid. Il 60% dei russi intervistati non prevede di muoversi al di fuori della Comunità degli Stati Indipendenti (Csi).

Il sentiment negli Stati Uniti è rimasto invece stabile rispetto alla scorsa estate, seppur il desiderio sia leggermente peggiorato (93 punti). Una tendenza condizionata dalle preoccupazioni relative all’inflazione e all’aumento dei costi di viaggio. Confermato, invece, che giugno e agosto sono i mesi più popolari per gli americani che pianificano vacanze europee. Tuttavia, oltre il 50% degli americani che ha rivelato l’intenzione di recarsi nel nostro continente in estate non ha ancora prenotato il biglietto aereo: le prenotazioni dell’ultimo minuto si confermano la tendenza 2022 a causa dell’incertezza economica e geopolitica.

Indecisi anche i canadesi: solo il 30% ha già prenotato. Tra i loro desiderara le destinazioni costiere e metropolitane con Francia, Italia e Regno Unito al top.

Più dinamico il mercato brasiliano, il più ottimista riguardo ai viaggi a lungo raggio in Europa (101 punti). La ripresa dei voli verso destinazioni europee popolari ha influenzato positivamente il sentiment di viaggio: un brasiliano su due si prepara a visitare l’Europa nei prossimi quattro mesi. Di questi, il 45% ha già prenotato il biglietto aereo, soprattutto per luglio e agosto, tanto al mare quanto in montagna. Il loro mezzo di trasporto preferito? Senza dubbio il treno.

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