Estate, l’identikit del viaggiatore sostenibile secondo Evaneos

Estate, l’identikit del viaggiatore sostenibile secondo Evaneos
07 Luglio 15:37 2022 Stampa questo articolo

Viaggiatori sempre più attenti alla sostenibilità ma senza rinunciare a spendere: così anche in ambito turistico la sostenibilità è un driver in grado di trainare la crescita di spesa e orientare le scelte dei consumatori, spingendo la ripresa dell’industria del turismo.

Dopo i due anni neri legati al periodo pandemico, che hanno di fatto sospeso ogni attività sia di lungo che di corto raggio, i trend tracciati per l’estate 2022 dalla ricerca di Evaneos, marketplace francese che promuove un turismo responsabile, vedono una crescita della spesa dei viaggiatori, con un allungamento delle permanenze di almeno 1 giorno, passando a 9 giorni sul corto raggio ed a 12 sul lungo raggio, con un budget medio che risulta  salito da 4.570 a 5.260 euro quest’anno.

Islanda, Turchia e Marocco sono le mete preferite dei viaggiatori Evaneos che scelgono di spostarsi a corto raggio. Giordania, Perù e Tanzania sono invece le destinazioni prescelte da chi invece desidera uscire dai confini continentali.

«Questi trend sono molto promettenti per Evaneos – commenta Viola Migliori, country manager Southern Europe – e finalmente dopo tre anni di alti e bassi, il turismo si sta riprendendo e la nostra proposta di viaggi più rispettosi e a contatto con le realtà locali, è certamente uno dei motivi della ripresa a cui Evaneos sta assistendo. La sostenibilità, così come la possibilità di personalizzare l’esperienza di viaggio e uscire dalle strade battute, sono driver potenti che orientano le scelte dei consumatori. Tutto questa rientra nella nostra concezione di viaggio, ovvero Better Trips, viaggi responsabili, rispettosi dell’ambiente e delle comunità visitate, organizzati con  esperti locali. Ma c’è di più, ovvero concepire il turismo come strumento per migliorare le condizioni economico-sociali delle comunità che attraversa. La pandemia ha piegato le economie di molti paesi – continua Migliori – ed è perciò tanto più importante che sia proprio il turismo, industria tendenzialmente impattante in negativo sulle comunità e sui territori, a fare la sua parte per sostenerne la ripresa. Il nostro modello di business prevede una disintermediazione totale e mette il viaggiatore in diretta relazione con gli agenti locali. L’87% della spesa del turista – una spesa in aumento come abbiamo visto – ricade direttamente sulle comunità, sostenendone l’economia e la crescita. I cittadini, attraverso una scelta di svago e turismo consapevole, possono divenire protagonisti del cambiamento».

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