Enit, l’attesa di Palmucci:
«Entro gennaio gli altri nomi»

27 Dicembre 11:45 2018 Stampa questo articolo

Il primo passo è stato fatto, ma perché la nuova Enit targata Giorgio Palmucci prenda davvero il via bisognerà aspettare almeno la metà di gennaio, se non oltre. «Le Regioni si sono già date appuntamento all’inizio del nuovo anno per formalizzare la loro candidatura», dice a L’Agenzia di Viaggi Magazine il presidente in pectore dell’Agenzia nazionale del turismo.

«Intanto, durante il periodo festivo le associazioni dovranno esporre la loro candidatura. Qualora la Conferenza delle Regioni confermasse il nome di Giovanni Lolli, il terzo membro del cda non potrebbe che essere una donna».

Intanto, poco giorni fa Palmucci ha incassato il via libera da parte della Commissione parlamentare per l’industria, il commercio e il turismo del Senato, che ha dato parere favorevole alla sua nomina a presidente di Enit con 16 voti favorevoli e 2 astenuti. «Adesso, però, l’atto ufficiale spetta al Consiglio dei ministri», prosegue il manager ex-Club Med, che durante l’audizione ha fatto intuire quali saranno i punti chiave del suo mandato.

«In passato sono stato molto critico con la gestione dell’Enit, troppo spesso diventato un carrozzone. La mia volontà è fare in modo che diventi uno strumento che porti dei risultati e che porti avanti una strategia condivisa con le Regioni, senza sovrapposizioni».

Un concetto, quello della collaborazione con le Regioni, che Palmucci aveva già espresso durante l’audizione in Commissione, quando aveva sottolineato che la strategia condivisa non poteva limitarsi a rapporti saltuari. «Non è possibile che, come al recente World Travel Market di Londra, ci siano cinque o se Regioni che si presentano in modo a sé stante, e senza nemmeno fare un richiamo nei loro loghi e stand al brand Italia».

Basta, poi, con i Piani strategici elaborati dal ministero senza accordi con quello che dovrebbe essere il “braccio operativo” del turismo in Italia, perché l’obiettivo è fare della nuova Enit «un fiore all’occhiello per il Paese, dato che il turismo è il settore che può aiutare la crescita del Pil».

Insomma, «qualcosa è stato fatto, ma da fare c’è ancora molto», prosegue Palmucci ribadendo quello che già aveva detto pochi giorni fa in Commissione. «Promuovere un Paese non vuol dire solo andare alle fiere e tagliare i nastri, bisogna confrontarsi con un’industria, quella del turismo, che ogni cresce a livello mondiale». Spazio, quindi, alla questione dei big data, una delle mission dell’Enit «che deve aiutare concretamente le aziende che lavorano nel travel».

Tutta da stabilire anche la questione delle azioni che verranno intraprese il prossimo anno. Anche se è vero che l’allocazione delle risorse è già stata decisa, «i budget si possono anche cambiare».

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Giorgio Maggi
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