Emirates, l’exploit di Dubai spinge gli utili al +282%

08 Novembre 12:33 2019 Stampa questo articolo

Meno ricavi, ma utili in forte crescita nel primo semestre di Emirates e di Emirates Group. In particolare, per quanto riguarda la compagnia, i ricavi sono diminuiti del 3% attestandosi a 47,3 miliardi di Dirham (12,9 miliardi di dollari), mentre gli utili sono aumentati del 282% a 862 milioni di Dirham (235 milioni di dollari). In miglioramento anche il tasso di riempimento all’81,1%, (+2,3%), con un totale di 29,6 milioni di passeggeri trasportati. A questo proposito, l’attrattività di Dubai come destinazione è in continua ascesa, con la compagnia aerea che trasporta il 7,9% di clienti in più (traffico di terza e quarta libertà) verso l’hub di Dubai.

Ad influenzare tutte le principali voci, secondo quanto si legge in una nota dell’azienda, sono stati elementi quali la chiusura della pista dell’aeroporto internazionale di Dubai, il calo del costo del carburante, le oscillazioni valutarie sfavorevoli e il fallimento di Thomas Cook.

A livello di Gruppo (che oltre alla compagnia aerea comprende anche la società di movimentazione ndata), la posizione finanziaria al 30 settembre 2019 era di 23 miliardi di Dirham (6,3 miliardi di dollari), rispetto al livello di 22,2 miliardi di Dirham (6 miliardi di dollari), registrato al 31 marzo 2019.

«Emirates Group ha registrato una performance costante e positiva nella prima metà del 2019-20, grazie all’adattamento delle nostre strategie per affrontare le difficili condizioni del mercato e l’incertezza sociopolitica che si riscontra su molti mercati di tutto il mondo», ha detto Ahmed bin Saeed Al Maktoum, presidente e ceo di Emirates Airline e di Emirates Group.

Sul fronte della compagnia, nell’arco del primo semestre 2019-20, Emirates ha ricevuto tre Airbus A380, e tre nuovi aeromobili sono previsti in consegna entro la fine dell’esercizio 2019-2020. Per quanto riguarda il network, nei primi sei mesi dell’esercizio finanziario, Emirates ha aggiunto due nuove rotte: Dubai-Bangkok-Phnom Penh e Dubai-Porto.

La capacità complessiva nei primi sei mesi dell’anno è diminuita del 7%, scendendo a 29,7 miliardi di tonnellate disponibili al chilometro (Atkm), principalmente a causa della chiusura della pista dell’aeroporto di Dubai e della riduzione della flotta in tale periodo di 45 giorni. La capacità misurata in posti disponibili al chilometro (Askm) si è ridotta del 5%, mentre il traffico passeggeri trasportati, misurato come ricavi passeggero per chilometro (Rpkm), è diminuito del 2%, e il Psf (Passenger Seat Factor) medio è salito all’81,1%, rispetto al 78,8% dello scorso anno.

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Giorgio Maggi
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