Effetto virus, i Paesi che “bloccano” gli italiani

by Claudia Ceci | 2 Marzo 2020 17:19

C’è chi sconsiglia di venire in Italia e chi applica restrizioni ai viaggiatori in arrivo dall’Italia. Una lista che si allunga ed è in continuo aggiornamento sul sito Viaggiare Sicuri della Farnesina. Tra gli ultimi ad applicare misure preventive o restrittive, Qatar, Nuova Zelanda, India, Repubblica Ceca, Polinesia Francese, Isole Figi.

Qatar. Tra le new entry il Qatar, le cui autorità aeroportuali, al fine di prevenire la diffusione del coronavirus, hanno disposto per tutti i passeggeri, compresi coloro che vi risiedono, provenienti dall’Italia e con destinazione finale Doha, un periodo obbligatorio di quarantena della durata di 14 giorni presso specifiche strutture o, in alternativa, il rientro in Italia. Il periodo di quarantena verrà applicato anche ai passeggeri che, pur provenendo da altri Paesi, abbiano viaggiato in Italia nei 14 giorni precedenti l’arrivo a Doha. Tali misure non si applicano ai passeggeri in transito. Tutti i passeggeri provenienti da Italia, Cina, Corea del Sud, Hong Kong, Giappone, Iran, Macao, Malesia, Singapore, Tailandia e Taiwan che presentano sintomi quali febbre, tosse e altre difficoltà respiratorie verranno trasferiti in strutture ospedaliere per accertamenti.

India. Le autorità indiane hanno disposto la sospensione, con effetto immediato, della validità dei visti e dei visti elettronici eVisa emessi in data antecedente al 3 marzo 2020 o il 3 marzo stesso per tutti i cittadini italiani, cinesi, della Corea del Sud, iraniani e giapponesi che non siano ancora entrati in territorio indiano. È inoltre sospesa la validità dei visti emessi a coloro i quali hanno viaggiato in Italia, Cina, Corea del Sud, Iran o Giappone prima del 1 febbraio 2020 o il 1 febbraio stesso e non sono ancora entrati in territorio indiano. Coloro i quali necessitano di recarsi in India per ragioni comprovate e urgenti potranno prendere contatto con l’Ambasciata indiana a Roma. Il 28 febbraio, il ministero degli Esteri indiano ha sospeso il rilascio del visto elettronico per i cittadini italiani e dal 2 marzo il Consolato Generale a Milano ha sospeso l’erogazione dei servizi consolari, inclusi i visti. I connazionali che intendano chiedere il visto per l’India sono pertanto invitati a contattare direttamente l’Ambasciata indiana a Roma che resta aperta al pubblico per la presentazione delle domande di visto. Il 26 febbraio le autorità indiane hanno annunciato che i passeggeri in arrivo dall’Italia o che abbiano visitato l’Italia a partire dal 10 febbraio scorso potrebbero essere sottoposti a quarantena di 14 giorni al loro arrivo in India, a seguito dei controlli (screening della temperatura corporea tramite termo-scanner e compilazione di un formulario di auto-certificazione medica) condotti dalle autorità locali.

Nuova Zelanda. Tra gli ultimi Paesi ad applicare restrizioni c’è anche la Nuova Zelanda, le cui autorità prevedono per i viaggiatori in arrivo dal Nord Italia, identificato come il territorio a nord di una immaginaria linea Pisa-Firenze-San Marino, la registrazione obbligatoria presso la linea telefonica verde (healthline) del ministero della Salute. Questi viaggiatori devono auto-isolarsi, riducendo al minimo le occasioni di contatto con altri, dopo il loro arrivo in Nuova Zelanda per un periodo di 14 giorni. L’obbligo di auto-isolamento vige per chi ha lasciato la zona indicata dopo il 26 febbraio scorso, quindi anche per persone già arrivate in Nuova Zelanda. Sono gli stessi obblighi prescritti alle persone in provenienza dalla Corea del Sud. I viaggiatori provenienti da Cina e Iran saranno invece respinti alla frontiera.

Repubblica Ceca. Le autorità della Repubblica Ceca hanno deciso di sospendere i voli provenienti gli aeroporti di quattro regioni italiane: Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna. La data di entrata in vigore del provvedimento dovrebbe essere comunicata nelle prossime ore.

Polinesia Francese. Nel Paese, dove non si registra al momento alcun caso, sono state adottate misure restrittive all’ingresso, che prevedono tra l’altro, per tutti i viaggiatori che hanno transitato o visitato, 30 giorni prima dell’arrivo Cina, Cambogia, Hong Kong, India, Giappone, Macao, Malesia, Nepal, Singapore, Corea del Sud, Sri Lanka, Taiwan, Thailandia, Vietnam, Filippine, Iran e le regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna la presentazione di un certificato medico, rilasciato non più di 5 giorni prima dell’arrivo in Polinesia francese, che attesti che non presentano segni di infezione virale prima della partenza, indipendentemente dal porto d’imbarco.

Isole Figi. Alla chiusura delle frontiere per i visitatori provenienti dalla Cina continentale, si è aggiunto il diniego di accesso per tutti i cittadini stranieri che nei 14 giorni precedenti l’arrivo siano stati (o abbiano anche solo transitato) in Italia, Iran o nella in Corea del Sud. Inoltre, tutte le navi da crociera che entrano nelle acque delle Figi saranno tenute a effettuare il primo ormeggio nei porti di Suva o Lautoka, dove i passeggeri a bordo saranno sottoposti ai controlli medici e alla verifica sui soggiorni precedenti il viaggio.

Germania. Intanto le autorità tedesche chiedono ai cittadini in arrivo dall’Italia settentrionale di comunicare dati e spostamenti effettuati attraverso una carta di sbarco in modo da poter essere contattati rapidamente in caso di necessità e Lufthansa ha ridotto i voli verso l’Italia (su Milano, Venezia, Roma, Torino, Verona, Bologna, Ancona e Pisa).

Stati Uniti. Dagli Usa c’è la raccomandazione di evitare alcune zone del nostro Paese, quelle in cui si è diffuso il contagio del virus, con il livello di allerta 4; mentre per il resto dell’Italia l’allerta è 3. Inoltre Delta Airlines sospende i voli da/per Milano fino alla fine di aprile e American Airlines fino al 24 aprile.

Turchia. Il Paese ha sospeso tutti i voli da e per l’Italia; la compagnia Turkish Airlines ha cancellato i collegamenti dal 1° marzo a data da destinarsi.

Ingresso vietato agli italiani o a chi è stato in Italia nelle ultime due settimane da parte di Israele, Giordania, Libano, Palestina, Arabia Saudita, Iraq, Bahrein, Kuwait, Mauritius, Madagascar, Seychelles, Giamaica, Antigua, El Salvador, Turkmenistan, Mongolia, Capo Verde.

Quarantena per chi arriva dalle “zone rosse” di Lombardia e Veneto disposta da Romania, Uzbekistan, Vietnam e Qatar. Quarantena volontaria proposta da Malta e Islanda invece per chi proviene da Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna.

Possibile quarantena precauzionale di 14 giorni per i viaggiatori provenienti dall’Italia da parte di Cina, Taiwan, Hong Kong, India, Eritrea, Ciad, Tagikistan, Kazakhistan, Kirghizistan, Kenya, Zambia, Grenada e Saint Lucia.

Inoltre, già dal 25 febbraio, Regno Unito, Irlanda e Lussemburgo avevano invitato gli italiani che arrivano dalla «zona rossa» dei focolai a stare in auto isolamento domiciliare per quattordici giorni, anche in assenza di sintomi.

Per quanto riguarda invece lo sconsiglio a compiere viaggi in Italia, Francia, Spagna, Grecia, Turchia, Irlanda, Russia e Croazia hanno dato ai loro cittadini tale indicazione.

Visto il rapido mutare degli eventi, l’articolo è in continuo aggiornamento. Per un’informazione puntuale si rimanda al sito Viaggiare Sicuri[1] della Farnesina.

Endnotes:
  1. Viaggiare Sicuri: http://www.viaggiaresicuri.it/

Source URL: https://www.lagenziadiviaggimag.it/effetto-virus-i-paesi-che-bloccano-gli-italiani/