Effetto gilet gialli sul turismo in Francia

10 Dicembre 13:32 2018 Stampa questo articolo

Più di 2.000 annullamenti all’Hyatt Regency, quattro stelle a poca distanza dal Palais des Congrès. Una flessione nel numero delle prenotazioni che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ha ormai toccato il 50%. A dare ascolto agli operatori turistici parigini, gli effetti della protesta dei gilet gialli sull’economia e sul turismo d’Oltralpe si erano già fatti sentire pesantemente anche prima della manifestazione di sabato scorso. Ora – ha detto subito dopo il corteo di due giorni fa il ministro delle Finanze Bruno Le Maire – si tratta di una vera e propria «catastrofe per il commercio, una catastrofe per la nostra economia». Secondo le stime dell’esecutivo Macron, la perdita calcolata è dello 0,1% del Pil nell’ultimo trimestre dell’anno.

Anche la Banca di Francia stima un forte rallentamento del Pil: “L’attività dei servizi – afferma l’istituto centrale– decelera sull’effetto dei movimenti attuali”. Tra i settori in regressione i trasporti e la ristorazione. Ma anche il settore alberghiero.

Per l’hôtellerie parigina, ha aggiunto la società di consulenza alberghiera Mkg, i mancati introiti toccheranno addirittura i 10 milioni di euro. Al di là dei numeri, però, Roland Héguy, presidente dell’Umih – Union des métiers et des industries de l’hôtellerie, si è sbilanciato considerando le festività natalizie «compromesse, se non addirittura rovinate». Le manifestazioni, dice ancora, hanno «massacrato l’immagine accogliente di Parigi e della Francia».

«Bisogna spiegare che gli incidenti dello scorso sabato sono stati circoscritti a una giornata, e che Parigi reta sempre Parigi, con gli Champs Elysées e la Tour Eiffel», ha spiegato dal canto suo a Europe 1 Christian Mouisard, presidente de la Fédération nationale des offices de tourisme.

Nonostante tutto, però, ad oggi i tour operator americani e giapponesi stanno continuando ad annullare le loro prenotazioni, arrivando a cancellare il 20-25% dei viaggi già acquistati. La stessa cosa sta avvenendo per le partenze di gennaio, con la conseguenza che gli alberghi sono ora costretti a rivedere al ribasso le loro tariffe nella speranza di riuscire a limitare i danni, dopo che nella prima metà del 2018 era stato raggiunto il record di 17,1 milioni di presenze (tra Parigi e Ile-de-France) grazie soprattutto al traino dei visitatori stranieri.

Una situazione analoga a quella attuale era già accaduta dopo la stagione degli attentati di due e tre anni fa, quando gli alberghi parigini erano riusciti faticosamente a recuperare una percezione di sicurezza e tranquillità. Ora, invece, per l’industria dell’ospitalità si teme di «dover ricominciare da zero».

 

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Giorgio Maggi
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